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Palio di Legnano

Collegio: Romano Colombo rilancia la pista e (forse) lascia

Il gran maestro non ha voglia di andare in... pensione e riecco l'idea di un impianto al Castello - Bilancio di quattro anni: più luci che ombre...

A metà settembre, dacadrà dalla carica, ma la voglia di continuare a recitare un ruolo di spessore nel Palio c'è e si vede. D'altra parte, qualcuno gli avrebbe anche chiesto di ripresentarsi per il terzo mandato. Lui ci ride sopra, ma perchè non provarci, sembra dire con lo sguardo ai cronisti che lo stanno ascoltando…

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Gran Maestro Romano Colombo - luglio 2015 4 di 21

Romano Colombo, gran maestro del Collegio dei capitani e delle contrade, racconta i suoi quattro anni al Castello tra commenti entusiastici, altri più critici ("ma non scriveteli", il suo invito), altri ancora carcichi di enigmi quasi impossibili da decifrare.

Dopo quasi tre ore di incontro con la stampa, resta comunque un fatto. Il nostro gran maestro ha una voglia matta di andare avanti, convinto di aver fatto in pieno il suo dovere, di aver aiutato le contrade a raggiungere gli obiettivi stabiliti in questo quadriennio, di aver saputo uscire indenne anche da battaglie interne in cui non era facile salvarsi senza conseguenze. E, per restare ancorato all'ambiente (se non come gran maestro, come presidente del Comitato 1176, perchè no?), ecco rilanciata alla grande l'idea di un impianto al Castello in grado davvero di far fare il passo importante al Palio.

"Comprendo perfettamente che Legnano e il Comune abbiamo problemi più importanti da risolvere – la sua idea – tuttavia se troviamo il modo di non pesare sulle casse municipali più di quanto non avvenga adesso, mi sembra giusto il momento di pensare seriamente a un progetto per dare al nostro Palio quella degna cornice che aspetta da tempo. Il Palio è un valore aggiunto della città e dobbiamo fare in modo che anche l'eventuale realizzazione della pista sia per la città un valore aggiunto. Non deve essere infatti solo ed esclusivamente il luogo dove disputare la corsa, ma uno spazio polifunzionale a disposizione di tutti per manifestazioni, incontri, eventi, concerti".

"La condizione fondamentale – continua Colombo – è che l'amministrazione non spenda un euro in più di quello che oggi investe per il Palio. Con un buon finanziamento e magari qualche contributo da parte di Enti pubblici si potrebbe arrivare ad avere un impatto costi uguale a zero. L’amministrazione ha fatto un buon lavoro sull’isola, la pista potrebbe seguire la stessa logica progettuale alzando ulteriormente il rilevato esterno dove oggi corre la pedonale e abbassando il piano interno, ottenendo così un’arena, anfiteatro, senza grandi costi, non invasiva a livello paesaggistico e con costi di manutenzione contenuti”.

Il progetto, sempre secondo il sogno di Colombo, sarà oggetto di un incontro ai primi di settembre con la presenza sia dei nostri amministratori, che di rappresentanti regionali: "E' vero – un altro suo commento sulla pista – esiste anche un progetto studiato da Il Barbero, presentato in Famiglia Legnanese (sorride sornione il gran maestro, n.d.r), ma a mio parere ha poche possibilità di essere realizzato. Mi sembra costoso, comunque d'impatto e impegnativo anche costi di semplice manutezione".

Nel bilancio personale di questi quattro anni, il gran maestro ha voluto sottolineare come talvolta le critiche siano state esagerate e a volte annullate dai fatti. Diversi i fiori all'occhiello del suo doppio mandato: "Mi piacerebbe – spiega Colombo con accanto il vice Maurizio Castoldi – che venissero ricordati eventi come le corse che abbiamo allestito all'Usignuolo, l'attuale mostra al Castello, le manifestazioni per i 60 del Collegio compreso il volume rievocativo e l'acquaforte curata direttamente dall'Accademia di Brera, le edizioni della Provaccia e soprattutto l'ultima con un incasso mai registrato in precedenza, segnale dell'ottimo lavoro svolto dal Collegio, la raccolta fondi per i terremotati di Finale Emilia e, proprio quest’anno, per le popolazioni del Nepal".

Il momento più difficile?
"Non è mai semplice assegnare sanzioni alle contrade – la risposta del gran maestro – Nel 2013, purtroppo, è stato inevitabile". 

Quello rimasto più indimenticabile?
"Il giorno della mia investitura, in una chiesa di Sant’Ambrogio resa ancor più suggestiva dalla neve che iniziava a cadere proprio nel momento del mio ingresso”.

Rimpianti per qualche errore evitabile, per un rapporto non sempre considerato in linea con Comune e Famiglia Legnanese? 
"Mah… qualche errore è stato senz'altro fatto, ma non credo così grave da penalizzare troppo un giudizio finale tanto negativo. Daltra parte, anche l'amico Gigi Poretti, che ha fatto grandissime cose, come la riapertura del Castello e aver portato il Palio a New York, ha dovuto subire giudizi esagerati e ingiusti! Figuratevi se il sottoscritto non deve accettare qualche critica".

Adesso spazio a un successore.
"Dopo il primo mandato, mi è sembrato doveroso farmi avanti per altri due anni. In questi giorni, visto che non sembra esserci grande intesa tra i candidati già scesi in campo oppure prossimi a farlo, qualcuno mi propone di continuare… Non so… c'è anche chi afferma che il Palio chieda spazio per forze nuove e giovani. Vediamo un po' cosa succede!".

Una considerazione finale. 
"Il Palio è una scuola di vita, come non accade spesso di trovare in altre asscoiazioni".

Galleria fotografica di Luigi Frigo

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Pubblicato il 02 Agosto 2015
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