Sempre suggestiva la cerimonia della Veglia della Croce in Basilica. La celebrazione voluta alla fine degli anni Cinquanta da quella straordinaria coppia composta dal capitano Cesare Sironi e dal prevosto Virgilio Cappelletti, questa sera, non ha radunato tantissimi contradaioli e mai come questa volta gli assenti hanno avuto torto. La sempre suggestiva scenografia, la musica e il canto della orchestra-coro Amadeus, le parole semplici ma profonde di mons. Angelo Cairati sicuramente avrebbero trovato l'apprezzamento anche in quanti non amano troppo le frequentazioni religiose.

"Sono contento di essere qui con voi – ha esordito il nostro prevosto durate l'intervento tra una preghiera e un canto sacro – perchè la dimensione sociale del Palio è una cosa bella, come bella è la presenza di tanti giovani che frequentano i manieri, segno importante che ispira la gratuità e il volontariato".

"Anche il mondo del Palio – ha proseguito mons. Cairati – non è esente da gelosie e invidie, come ogni altra entità locale, parrocchie comprese, ma può e deve essere un esempio di unione e collaborazione, perchè è un nostro dovere cercare sempre ciò che unisce e non piuttosto quello che ci divide. Questo è un po' portare la nostra Croce. Un simbolo che ha un preciso significato. Quello di donare se stessi. Compito difficile perchè dentro noi esiste piuttosto l'istinto dell'autosoddisfacimento".

"Cerchiamo il bene comune, la legalità, la giustizia – l'appello finale del prevosto – e rivolgiamo sempre lo sguardo alla Croce, goccia di pace nel cuore".

Accanto a mons. Cairati, i magistrati con il sindaco e supremo magistrato Alberto Centinaio, il presidente della Famiglia Legnanese, Gianfranco Bononi, il gran maestro Romano Colombo. Con loro il cavaliere del Carroccio Mino Colombo. Reggenze al completo davanti alla Croce, con la sorpresa di rivedere tra i capitani Piero Ferrario, in sostituzione del capitano reggente di Legnarello Paolo Cristiani. A Ferrario il compito di leggere, da tradizione, l'invocazione del capitano anziano. Compito svolto con assoluta sicurezza, ma anche con quel pizzico di emozione che un uomo di Palio, in simili momenti, non può non provare.

Immagini di Luigi Frigo