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Palio di Legnano

LAV: PALIO INUTILE E VIOLENTO

Gli animalisti scendono in... pista, per non mettere in pericolo la vita dei cavalli e per garantirne il rispetto...

Domenica 26 maggio si svolgerà il Palio di Legnano ricordiamo che nel 2006 durante la corsa morì un cavallo.

In Italia sono più di 60 i cavalli che hanno trovato la morte in seguito a rovinosi incidenti avvenuti nello svolgimento dei palii. Prontamente allontanati dagli occhi degli spettatori e avviati all’eutanasia: rimedio certo all’irreparabile, ma destino comune anche per quei cavalli vittime di infortuni di routine sulla pista, per i quali le cure risultino troppo complesse e onerose. Molti di questi cavalli dimenticati si perdono le tracce, rendendo i numeri difficili da quantificare.

Ricordiamo che c’è l‘Ordinanza del Ministero della Salute – concernente la disciplina delle manifestazioni popolari pubbliche e private nelle quali vengono impiegati equidi al di fuori degli impianti ufficialmente autorizzati – che dispone i principali criteri di sicurezza che devono essere rispettati per garantire la minima tutela dei cavalli impegnati nelle kermesse dei palii, ma purtroppo per questi animali non si riesce ad escludere la possibilità di frequenti e gravi incidenti.

Questo significa che non esistono accorgimenti e misure di sicurezza tali da ridurre a zero il rischio di incidenti. Non possiamo certamente accettare tali eventi – spesso mortali – come una tragica fatalità.

Come associazione riteniamo inaccettabile che al giorno d’oggi, considerata anche l’accresciuta sensibilità degli italiani nei confronti degli animali, esistano ancora spettacoli che mettono a repentaglio la vita dei cavalli per puro divertimento.
 
Seppure un palio si concludesse senza conseguenze tragiche, i cavalli protagonisti dello “spettacolo”, sono comunque sottoposti ad allenamenti estenuanti, incitati a correre in mezzo al frastuono della folla, con continue frustate. La competizione accesa tra le contrade e la voglia di vincere, poi, ha portato in taluni casi all’utilizzo di sostanze dopanti per aumentare la performance degli animali.

Ricordiamo, che il Tribunale di Ferrara, il 26 marzo 2012 si è pronunciato sui gravissimi incidenti del Palio di Ferrara che il 28 maggio 2006 macchiarono di sangue la manifestazione con due cavalli morti e un terzo ferito gravemente: l’Ente Palio Città di Ferrara, contro il quale la Lav aveva intentato una causa civile, è stato condannato a risarcire l'associazione.

L’associazione chiede, quindi, alle autorità competenti di vigilare attentamente affinché nessuna norma a tutela degli animali venga violata, in particolare dell’Ordinanza del Ministero della Salute e a prendere in considerazione iniziative più civili senza l’uso di animali.

La Lav invita i cittadini a disertare il palio.

LAV Lega Anti Vivisezione ONLUS
Sede Territoriale Intercomunale di Rho


La Lav ci trova assolutamente d'accordo sulla necessità di vigilare affinchè l'atteggiamento verso gli animali sia corretto sul piano legale e umano. E' d'obbligo tuttavia ricordare che Il Palio di Legnano è riconosciuto a livello nazionale come uno di quelli che, negli ultimi anni, ha provveduto ad allinearsi perfettamente alla citata Ordinanza Martini. L'inserimento nel protocollo organizzativo di una qualificata commissione veterinaria, il passaggio dalla pista in erba a quella sabbiosa, la dotazione ai fantini di caschetto e altre protezioni, l'antidoping per fantini e cavalli rappresentano elementi di prevenzione e di sicurezza che allineano la manifestazione legnanese in maniera perfetta allo spirito delle leggi in materia.

marco tajè

Redazione
info@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Maggio 2013
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