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​Candiani Denim, l’azienda glocal che esporta in tutto il mondo

Con due sedi a Robecchetto con Induno, la tessitura produce ed esporta tessuto per 100mila jeans al giorno...

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Assemblea generale Confindustria Alto Milanese alla Candiani Denim 4 di 34

100mila paia di jeans al giorno: sono questi i numeri che oggi la Candiani Denim di Robecchetto con Induno assicura esportando in tutto il mondo il suo tessuto. «Pensare globale e agire locale» così Alberto Candiani ha voluto spiegare la chiave del loro successo che nell'arco di 4 generazioni ha visto i loro prodotti "viaggiare" in tutto il mondo. Si tratta di un'azienda tra quelle che hanno saputo trovare un equilibrio tra l’unicità del “sapere fare locale” e il dovere “essere globale”, che ha colto la sfida dell’export soprattutto in paesi lontani, che innova e continua a crescere. Si parla di prodotti esportati in Usa, Euromed (Nord Africa e Turchia), Asia, mentre una piccola percentuale viene distribuita in Italia.

Sono 700 i dipendenti che ogni giorno lavorano il cotone in tutto il ciclo di produzione. Questi sono suddivisi nei due stabilimenti, uno nel centro di Robecchetto, l'altro nella frazione di Malvaglio. Una oasi nel nostro territorio che fa dell'innovazione e della competitività i suoi pilastri. «Con il successo passato non si hanno determinate competenze mentre con l'inesperienza del presente si può partire con il piede sbagliato», ha precisato Candiani durante l'assemblea generale di Confindustria Alto Milanese. 

Nata nel 1938 come azienda artigianale di abiti da lavoro, nel tempo ha saputo cogliere l'essenza del bello rendendo estetico il tessuto elasticizzato prodotto per confezionare i jeans. 

Nel primo ciclo di lavorazione, la filatura, si comincia dalle balle di cotone raccolte (soprattutto in India), che vengono stoccate e pulite. Il materiale viene poi raffinato per formare un nastro e vengono eliminate ulteriormente le impurità presenti che sono state aspirate nella raccolta del cotone. Un ciclo di lavoro altamente automatizzato che passa poi attraverso le bobine, macchine dove verrà prodotto il filo vero e proprio. Da questo si creano le rocche. 

Dopo la filatura, si passa alla fase di orditura, dove i fili vengono convogliati su un subbio e vengono mandati in tintoria per essere tinti. Si prosegue poi con la tessitura, in cui i fili colorati vengono tessuti insieme alla trama sui telai su cui si costruirà il tessuto.

Nelle ultime due fasi, al tessuto lavato viene data la stabilità dimensionale per evitare che si stringa durante i futuri lavaggi, poi il controllo finale in base alla metratura chiesta dai clienti determina la fine del lavoro. Un ciclo di lavorazione dura 6 settimane.

Manuela Zoni

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Pubblicato il 30 Giugno 2015
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