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A Golasecca presentato il museo multimediale

Ologrammi, visite guidate recitate e strutture per ipovedenti e non vedenti per scoprire la civiltà celtica...

Non c’è futuro senza storia. E non c’è nemmeno un presente. Sull’eco di questo monito si è dato il via ufficiale, mercoledì sera in una affollata piazza della Libertà  di Golasecca, al progetto Terra e acqua, cicli della vita, culla di antica e moderna civiltà. L’obiettivo è di dare voce, a 360 gradi, alla civiltà di Golasecca, alle cui origini risale la prima civiltà celtica in Italia, nonché la prima civiltà che diffuse una lingua scritta in Europa.

Si è così presentato alla cittadinanza il lungo percorso che ha portato, grazie alla vincita di diversi bandi provinciali e regionali, alla realizzazione del progetto museale multimediale di Golasecca finanziato da Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Fondazione del Varesotto, UnionCamere Lombardia e Comune.

Percorso che ha visto, impegnati negli anni, non solo l’architetto ed ex sindaco Madì Reggio ma anche la costante e fondamentale collaborazione e consulenza della Soprintendenza dei Beni Architettonici della Lombardia.

Così, oltre al neosindaco Claudio Ventimiglia, sono intervenuti portando saluti e importanti contributi storici, anche Reggio, il dottor Filippo Maria Gambari, Soprintendente per l’Archeologia della Lombardia, la dottoressa Barbara Rossi della Soprintendenza e il presidente del parco lombardo del Ticino, Giampiero Beltrami.

 

BANDO INNOVA CULTURA

Ed è in questo contesto che si inserisce l’ultimo bando vinto per questo progetto, bando che ha visto per la prima volta, l’amministrazione comunale di Golasecca non più capofila ma partner. Capocordata, è invece Geographical Research Association del presidente Michael Bolognini, che ha preso parola grazie alla giornalista Valentina Colombo, presentatrice della serata e addetta stampa di Gra. È stata l’associazione che si occupa di ricerche geografiche e di cooperazione internazionale a presentare il bando InnovaCultura, con la collaborazione dell’associazione Deste di Massimiliano Comparin.

In pratica, con la collaborazione di professionisti di Gra, sono allo studio strumentazioni sofisticate e innovative che permetteranno all’utente di interagire con il museo in forma virtuale. Saranno infatti applicati software di realtà aumentata come, ad esempio, ologrammi che intratterranno l’utenza. Inoltre, gli attori dell’associazione culturale Karakorum del presidente Stefano Beghi, realizzeranno visite guidate sotto forma di recitazione. Ma non è tutto, il museo sarà accessibile anche ad ipoventi, grazie a strutture realizzare appositamente e a non vedenti, grazie alla collaborazione di Alessandro Pellizzaro, referente per la provincia di Varese del Movimento Apostolico Cechi.

Redazione
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Pubblicato il 03 Luglio 2015
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