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M5S Legnano: “Chiudiamo Accam, subito!”

Secondo i pentastellati legnanesi, l'inceneritore deve chiudere prima che Il decreto attuativo dello Sblocca Italia arrivi in Parlamento...

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del movimento 5 Stelle di Legnano in merito all'assemblea dei soci Accam in programma domani 9 ottobre. Secondo i pentastellati  legnanesi, l'inceneritore deve chiudere prima che Il decreto attuativo dello Sblocca Italia arrivi in Parlamento


Siamo arrivati ad una fase cruciale per il destino di ACCAM. Domani, venerdì 9, ci sarà l’assemblea dei soci nella quale il nuovo presidente illustrerà la situazione economica e le prospettive della società.
Facciamo un passo indietro che si rende necessario per chiarire gli eventi.
A febbraio il Consiglio Comunale di Legnano votò un documento che prevedeva, tra le altre cose:

    •    di richiedere all’assemblea di ACCAM di avviare con la massima urgenza un percorso di verifica finalizzato alla prefigurazione degli effetti che la chiusura dell’impianto potrà generare, sin dal 2015, sulla azienda ACCAM e sui bilanci dei comuni soci.

Un atto sicuramente condivisibile, non stiamo giocando, stiamo parlando di cose che condizioneranno il futuro a lungo termine del territorio nel campo dello smaltimento dei rifiuti.
Oggi siamo a ottobre e sono passati circa 7 mesi da quel momento.
7 mesi di NULLA. Nulla è stato fatto di questo percorso di verifica, siamo ancora qui fermi a chiederci cosa ne faremo dell’impianto.

Una situazione causata in primis sicuramente da un CDA (il vecchio) formato da irresponsabili che forse non avevano ben chiaro il concetto che amministravano una società i cui proprietari erano i comuni soci e che quindi il loro compito era semplicemente quello di fare quello che i comuni gli dicevano di fare con le proprie linee di indirizzo nei consigli comunali.

Questa però non può essere l’unica giustificazione ad un immobilismo così grave e che ora rischia di rovinare tutto ciò che di buono è stato fatto. I comuni soci, tra cui anche Legnano, dove erano?! Possibile che nessuno si è accorto che tirando così in lungo i tempi e con la procedura di riclassificazione dell’impianto che andava avanti si rischiava di trovarsi poi in una situazione del genere?!

Perché poi in queste situazioni pensare male è facile (e tante volte ci si azzecca dicono i più bravi) e siccome la possibilità che colossi come A2A qui vicino a noi siano interessati ad avere i rifiuti è molto alta le nostre paure si moltiplicano. E’ vero che conferendo i rifiuti in A2A avremmo prezzi più bassi di smaltimento ma allora a cosa servono i consigli comunali? E cosa ne sarà dell’autonomia territoriale nel campo dello smaltimento tanto cara all’amministrazione legnanese? E cosa ne sarebbe dei dipendenti ACCAM? E soprattutto vogliamo una volta per tutte mettere la parola FINE alla pratica dell’incenerimento che in questo territorio ha già fatto danni ambientali notevoli per decine di anni e passare ad una gestione dei rifiuti che siano visti non più come un problema ma come una risorsa?!

Rifacendo un passo indietro…la riclassificazione dell’impianto, altra grossa grana subentrata oggi, forse la più problematica ora.
La settimana scorsa nella Conferenza dei Servizi in regione, nonostante la pressione dei soci per rinviare a dopo l’assemblea del 9/10 la decisione finale sulla riclassificazione dell’impianto ACCAM, la Regione ha dato l’ok per portare a categoria R1 l’impianto ACCAM. Per chi non lo sapesse R1 significa che l’inceneritore è riconosciuto come adatto a bruciare rifiuti per la produzione di energia. La classica truffa all’italiana per giustificare impianti che oggi non hanno più la minima ragione di esistere (evviva Renzi e il suo partito…).

Come ho dichiarato ieri sera (nella foto il consigliere comunale Riccardo Olgiati) in consiglio comunale ora ci resta una sola possibilità per portare avanti i buoni propositi che ci siamo prefissati a febbraio: CHIUDERE SUBITO!

Con buona pace del Sindaco Centinaio e del piano industriale che abbiamo (giustamente) richiesto. Per quello avremo tempo subito dopo la chiusura. Un periodo di scopertura per quanto riguarda la gestione dei rifiuti nel passaggio dall’inceneritore alla combinazione impianto di compostaggio + fabbrica dei materiali era già prevedibile poiché gli impianti non nascono da un giorno all’altro.

Perché tutto questo? Semplice.
Perché sulla nostra testa pende quel decreto porcata (per fare un complimento) approvato nel 2014 dal governo italiano denominato “Sblocca Italia” che prevede all’articolo 35 che gli impianti classificati come R1 sono autorizzati a ricevere rifiuti da tutta Italia per funzionare al massimo della propria capacità e produrre più energia possibile.

Oggi però abbiamo ancora qualche mese di tempo grazie all’incompetenza ed all’incapacità del Governo Italiano. Succede che in tanti casi quelle che noi pensiamo essere leggi dello Stato non lo sono ancora perché ad esse mancano i decreti attuativi che le rendono efficaci. Questo è uno di quei casi. Il decreto attuativo dello Sblocca Italia si prevede arriverà in Parlamento a fine anno/inizio 2016.
DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE MUOVERCI E SPEGNERE L’IMPIANTO ENTRO QUELLA DATA.

Se invece non lo faremo ed il decreto Sblocca Italia diventerà efficace allora saranno guai perché si verificherà la situazione che avevamo ipotizzato un anno fa quando avevamo fortemente contrastato l’articolo 35 anche in Consiglio Comunale votando una mozione contraria a questo provvedimento e cioè che il territorio dell’Alto-Milanese diventerà la pattumiera d’Italia.
Cittadini Legnanesi e di tutto il territorio, volete questa situazione?

Riccardo Olgiati

Movimento 5 Stelle Legnano

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 08 Ottobre 2015
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