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Coppa Bernocchi, Nibali e Granfondo nei pensieri di Gianni Grassini

Gianni Grassini, presidente onorario dell'U.S. Legnanese, parla della Coppa Bernocchi e del futuro del ciclismo legnanese...

Proseguono i servizi di Jacopo Bogo in attesa della prossima Coppa Bernocchi e dedicati a personaggi sempre legati alla "Sportiva" come nel caso odierno: Gianni Grassini, una vita in rossonero, con tanti ricordi ma anche con idee chiare per il futuro. Il servizio è altresì inserito nel blog dedicato appunto alla US Legnanese e alla Bernocchi, cliccare qui


Una vita in sella quella di Gianni Grassini, presidente onorario dell' U.S. Legnanese, centenaria società ciclistica, che ha visto crescere fino ai giorni nostri.

Un pozzo di conoscenza dal quale affiorano  ricordi di gare vinte in Sicilia e premi regionali ricevuti quando gareggiava ancora con la Sportiva. E ora, seduto dietro una scrivania polverosa, tra articoli ingialliti dal tempo, calamai e trofei alle sue spalle, parla del presente (la Coppa Bernocchi) e del futuro del ciclismo legnanese.

«Il percorso ridisegnato della Classica – le parole di Grassini – renderà la gara più appassionante, e il fatto che la partenza e l'arrivo siano in Corso Sempione può rappresentare un test molto importante che se avrà successo potrà essere riconfermato anche per i prossimi anni. Invece la partecipazione della Nazionale Australiana è la consacrazione della Bernocchi, un trampolino di lancio per le squadre che vogliono completare la preparazione per i mondiali di Ponferrada, sperando che vengano anche altra nazionali come quella italiana».

Non solo la Coppa Bernocchi nelle parole del presidente onorario, ma anche il ciclismo come un movimento bisognoso di simboli e di bandiere: «Nibali che ora sta dominando il Tour de France, e speriamo fino alla fine, può diventare il simbolo di un ciclismo rinnovato, lontano dagli scoop mediatici che l'hanno danneggiato, soprattutto in Italia riportando in sella i più giovani ma anche chi aveva lasciato la bici in cantina, facendo risorgere la passione delle due ruote».

Gianni Grassini infine non perde occasione per proporre qualche novità e arricchire il panorama ciclistico legnanese: «A mio parere organizzare una gran fondo ciclistica, un raduno di migliaia di corridori amatori, può diventare un modo per avvicinare la gente al ciclismo, chiamando qualche campione come Nibali piuttosto che altri personaggi dello spettacolo. Bisogna prendere esempio da altre gran fondo ormai affermate, come la Maratona delle Dolomiti».

Gianni Grassini: un ciclista fino al midollo, un uomo che ha lasciato il segno nella Legnanese e che rimarrà sempre e comunque un punto fermo, un simbolo della storia della Legnanese.

Jacopo Bogo

Redazione
info@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Luglio 2014
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