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15 anni dal “rogo della Cantoni”, una mostra per ricordare la tragedia

Nell'incendio morirono 5 persone - La Scuola di Babele presenterà a Tuttonatura la mostra realizzata da Manuel Vignati...

Sono trascorsi 15 anni dal “Rogo della Cantoni” Era il 18 marzo 2000 quando un incendio distrusse l’area dell’ex Cotonificio Cantoni provocando la morte di 5 persone, tra cui 2 bambini e una donna incinta. Per ricordare quella tragedia così vicina, la Scuola di Babele presenterà il 29 marzo 2015 a TUTTONATURA una mostra fotografica realizzata dl fotografo legnanese Manuel Vignati.

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15 anni dal "rogo della Cantoni", il reportage di Manuel Vignati 4 di 23

Ecco il ricordo della Scuola di Babele:


“Monsieur …. s'il vous plait…” la persona che mi parla è un giovane magrebino, probabilmente tunisino, in quel 2001 erano tanti i ragazzi provenienti da Kasserine che arrivavano ogni giorno alla stazione di Legnano. La destinazione finale era indicata sul foglio che il ragazzo mi stava porgendo. C’è scritto: “Hotel Cattoni, scola Babeli”. La scuola di Babele la conosco bene: ci faccio il volontario e due sere alla settimana, nei locali messi a disposizione dall’oratorio di S. Domenico, mi picco di “insegnare” l’italiano ai migranti. L’Hotel Cattoni invece, è proprio quell’enorme area degradata che fu il Cotonificio Cantoni! Lo stesso cancellone che per anni ogni mattina inghiottiva mia madre, ora era diventato il portone di “casa” di duecento persone provenienti soprattutto dall’Africa settentrionale e dalla ex-Jugoslavia.

Era passato un anno dal tragico rogo in cui persero la vita 2 bambini, la loro madre incinta e un’altra giovane coppia. Tutti Macedoni. L’unico superstite è Zlatko, il padre di quei bambini, che, faticosamente, accolto e sostenuto dalla Caritas di Olgiate Olona, ha cercato di continuare a vivere.

Quella tragedia sembrava aver scosso la città. Infatti subito dopo prendono corpo varie iniziative. Nasce il Coordinamento “A Legnano nessuno è straniero” che si riunisce al Circolone e a cui partecipano alcune delle realtà di accoglienza e servizio per gli stranieri. Cielo e Terra assieme alla Caritas si spende per la realizzazione del centro di prima accoglienza adiacente alla chiesa di San Domenico. Anche l’amministrazione Comunale da un segno di sensibilità stanziando una cifra importante per la realizzazione del dormitorio di via Ticino con circa 15 posti letto.  Nasce il servizio docce e viene creata Ambulamondo, un’associazione di medici volontari che fornisce un’assistenza di base anche a chi non ha diritto all’accesso al Sistema Sanitario Nazionale. Alla “storica” Scuola di Babele si aggiunge la “giovane” scuola di Pinocchio che opera sempre nel campo dell’insegnamento dell’italiano agli stranieri ma in un altro quartiere della città. E poi vengono organizzati dibattiti, manifestazioni, banchetti… Ma tutto sommato, in realtà, il clima non cambia  di molto: si continua a non affittare agli stranieri, certamente senza esporre dei cartelli come negli anni ’60 (del tipo “non si affitta ai meridionali”): non sarebbe politicamente corretto ma di fatto case per stranieri, anche se lavoratori e regolari, ce ne sono pochissime! Ed è in questo clima che due anni dopo il tragico rogo scoppia il secondo (forse dimenticato) incendio sempre all’interno del famigerato “Hotel Cattoni”. Questa volta pompieri e polizia non si fanno sorprendere e riescono ad evacuare tutti gli “ospiti” senza danni per nessuno.

Oggi sono trascorsi 15 anni giusti da quegli eventi luttuosi (il 18 marzo cadeva il triste anniversario) e tantissime cose sono cambiate. La Cantoni ora è “solo” un centro commerciale, l’economia italiana in forte crisi non è in grado di attirare nuova linfa da altre parti del mondo e le famiglie di nuovi cittadini che negli anni hanno eletto Legnano come approdo finale del loro percorso migratorio si sono stabilizzati con le rispettive famiglie e sono ormai parte integrante del tessuto sociale. In questo clima è addirittura surreale leggere notizie come quelle pubblicate su Legnanonews solo lunedì scorso in cui un agente umorale… pardon… immobiliare non affitta una casa a una donna perché dichiaratamente Mussulmana e poi, forse non esente da una certa dose di piaggeria nei confronti dell’”altro” Matteo, se ne vanta sul muro di FaceBook! Son cose che ti fanno rimpiangere addirittura i cartelli stile anni ’60….

Che tristezza infinita!!!  

Di seguito il reportage realizzato dal fotografo legnanese Manuel Vignati (Qui per accedere al suo portale www.manuelvignati.it)

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Marzo 2015
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