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Giudice di pace: che guerra!

Hanno vinto sicuramente gli avvocati - "Per Legnano": «Per questa maggioranza è il De Profundis - NCD: avanti con una richiesta chiara e trasparente... Vota il sondaggio

«E' stata un'altra battaglia dialettica, politica e amministrativa, quella che ha impegnato il Consiglio comunale alla vigilia delle ferie estive, per riportare il Giudice di Pace a Legnano. Il giorno-dopo la vivace adunata consiliare, ecco la conta dei vinti e dei vincitori. Come sempre sul piano politico, nessuno si sente di aver perso. Anzi, tutti tirano la giacca al cronista per dichiararsi vincitori.

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Consiglio Comunale aperto: Giudice di Pace 4 di 17

Sicuramente, la coalizione degli avvocati riuniti nell'ALIA e nel Comitato Pro Giudice di Pace è la vincitrice in assoluto, ben identificata nell'immagine alla "Winston Churchill" di Franco Brumana che alza le dita in segno di Vittoria. Proprio Brumana, che ha fatto litigare il PD per la sua iniziale esclusione dal confronto a Palazzo, alla fine è stato autorizzato a portare il suo pensiero in Consiglio. Due volte vincitore!

Insieme al collega Giacomo Cozzi, presidente ALIA, il capo riconosciuto del Comitato ha portato dati e considerazioni utili a capire l'importanza del Giudice di Pace in città. "Avremo di nuovo a Legnano una piccola Pretura", la sua previsione, pronunciata con una evidente felicità, mentre Cozzi ribadiva quanto "l'interesse principale non è riferibile alla categoria degli avvocati ma al territorio, a velocizzare i giudizi e a nuove e importanti competenze civili e penali".

La maggioranza si sente vincitrice perchè si è presentata allo sprint finale con la sorpresa di 7 amministrazioni comunali tanto amiche da favorire un ordine del giorno immaginabile soltanto poche ore prima dell'incontro. Da un lato, tuttavia, si è inneggiato alla capacità del sindaco Centinaio e della sua giunta nel lavorare in armonia e sinergia con il territorio (come ha riferito il sindaco di Rescaldina, Michele Cattaneo), ma dall'altro la retromarcia di questi Comuni ha infastidito altre amministrazioni. Tant'è che qualche sindaco ha abbandonato l'aula, appresa la notizia di questo imprevisto cambio di rotta. 

"Sarebbe stato più logico potenziare l'Ufficio di Gallarate – ha dichiarato Walter Cecchin, sindaco di S.Giorgio su Legnano rimasto sulla posizione contraria al ritorno – . La mia e quella di altri colleghi è una perplessità legittima. Tutti siamo concordi sulla necessità di questa figura giuridica, ma perchè penalizzare di nuovo e in una misura così forte i cittadini? Perchè non cogliere l'occasione di un cambio di stile nell'unire in modo migliore gli uffici sul territorio? A noi non spaventano i chilometri da percorrere verso Gallarate. Fanno paura piuttosto i tempi della Giustizia".

La minoranza ha combattutto un'altra dura battaglia e oggi pretende per sè la palma della vittoria. Il suo ordine del giorno, che non predeva alcuna condizione nel riportare a casa il Giudice di Pace, è stato bocciato. Ma alla fine il risultato è stato portato a casa. Senza la sua espressa volontà, non ci sarebbe stato l'incontro pubblico: "Non facciamo confusione – ha dichiarato Fratus (Lega) – . Questo non è un successo della maggioranza. Se ha vinto qualcuno, questo è il Consiglio comunale", tanto per far capire bene il pensiero dell'opposizione, in materia di vinti e vincitori.

Ancora più severo il pensiero del gruppo "Per Legnano" (qui il comunicato integrale), là dove leggiamo: "Quelli della maggioranza ci hanno provato fino all’ultimo a provocare le opposizioni affinchè saltasse tutto, ma gli è andata male!  Ieri sera il dato politico innegabile è stato che la questione del Giudice di Pace è diventata il De Prufundis della maggioranza, al di là di quello che vaneggia l’immarcescibile consigliera Rotondi, che ormai vive in una città parallela, a suo dire pulita e sicura. Non una parola di autocritica dopo che, dal suo stesso partito, il PD, è partita la palla di neve diventata poi valanga, che ha travolto quello che rimane della fu maggioranza".

Luciano Guidi, il giorno dopo, ribatte un concetto già ampiamente promosso durante la seduta: "In queste prossime ore il Sindaco e gli organi competenti sono chiamati a rediigere ed inviare al Ministero l'istanza di ripristino dell'ufficio del Giudice di Pace, Sia evidente a tutti e per tutti che detta richiesta sia semplice, trasparente senza tranelli ed ambiguità, coerente con l'assunzione di responsabilità espresse nell'ultimo consiglio comunale". (Qui il comunicato integrale)

Una considerazione a parte viene richiesta da Letterio Munafò (FI): "Io sono sempre stato a favore del ritorno del Giudice di Pace, ma non ho votato l'ordine del giorno congiunto perchè si tratta di un compromesso con un serio pericolo sul buon fine dell'operazione, nel caso in cui i Comuni limitrofi non dovessero confermare la loro disponibilità economica. Io ero e sono solo a favore della proposta formulata dalle opposizioni, in cui il ripristino dell'Ufficio deve avvenire senza alcuna condizione".

Alla fine, era felice della vittoria anche il sindaco Alberto Centinaio: "L'amministrazione comunale non ha cambiato idea – aveva esordito in aula -, ma Legnano ha già compiuto uno sforzo notevole per reperire una sede e non può caricarsi anche di oneri che devono ricadere invece sul territorio. La disponibilità di sette amministrazioni limitrofe ci permette di procedere con la richiesta al Ministero, che ringrazio per l'attenzione avuta nei nostri confronti".

Viaggiava a mezzo metro da terra, per la gioia, anche Francesco Capria, primo firmatario della mozione che ha smosso le acque nel PD e che ha portato quasi di peso in aula l'avv. Brumana con quel comunicato dal quale la segreteria democratica si era dissociata, probabilmente, con eccessiva fretta.

Un po' meno contento, forse, il direttore generale del Comune Livio Frigoli, da oggi alla ricerca di quattro dipendenti comunali da destinare al Giudice di pace. Quattro persone che lasceranno un vuoto nei rispettivi uffici comunali.

Il dibattito, subito dopo la fine dell'incontro, è proseguito in facebook, con post trionfalistici e altri di critica, in maniera comunque genuina e per fortuna, almeno lì, certi discorsi carichi solo di retorica non trovano posto, come invece e purtroppo anche ieri abbiamo dovuto ascoltare in aula.

Redazione
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Pubblicato il 28 Luglio 2015
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