Metti una sera a cena con un menu intrigante: “Donne e Sport”. Un tema, inutile negarlo, facilissimo all’inciampo. Perché scivolare nell’ovvietà di quote rosa e affini più che possibile è quasi inevitabile. L’insidia è stata invece abilmente dribblata nel meeting di martedì quando, presso il ristorante “El Patio” di Legnano e a cura del Panathlon Club La Malpensa con il Panathlon Club Mottarone e l’U.S. Legnanese, lo sport al femminile è stato declinato senza retorica grazie all’apertura della mostra itinerante “L’emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici” e alla presentazione della tappa del Giro Rosa che il 9 luglio porterà la carovana ciclistica da Rescaldina a Legnano.

Si diceva dunque “Donne e Sport”. La crescita civile e culturale del ventesimo secolo ha reso il binomio indissolubile. Quasi scontato. Ma non è sempre stato così. Anzi. Quanto sia stato complesso e ancora incompiuto il percorso ad inseguimento nei confronti dello sport maschile è testimoniato oltre ogni ragionevole dubbio dalla mostra ideata e realizzata dalla Prof.ssa Adriana Balzarini. Un viaggio nelle conquiste rosa rappresentato da più di 50 tavole che illustrano l’iniziale ostracismo (il barone De Coubertin mostrò un poco prudente sessismo: “Un’Olimpiade femminile non sarebbe pratica, interessante, estetica e corretta”), le prime medaglie (l’apripista Charlotte Cooper nel 1900 a Parigi e il primo oro azzurro di Ondina Valla a Berlino nel 1936) e il successivo affrancamento (4 anni fa a Londra le donne erano meno di 5 mila, gli uomini poco più di 6 mila). Cosa manca oggi allo sport femminile per raggiungere l’omologo al maschile? La chiosa illuminante è della stessa curatrice: “Il professionismo. Autentico discrimine in termini economici, mediatici e di visibilità”.

Nella serata legnanese si è anche celebrata la presentazione della penultima tappa del “Giro Rosa” con il presidente dell’U.S. Legnanese Roberto Damiani che, con cravatta a tono, ha sintetizzato con una battuta di genere tutto l’orgoglio di una versione al femminile della storica “Bernocchi”: “E’ un evento per donne reso possibile anche da uomini”.

A fare gli onori di casa la presidente del Panathlon Club la Malpensa Cinzia Ghisellini che ha accolto con il consueto garbo le autorità presenti. Per l’amministrazione locale l’assessore allo sport Maurizio Tripodi, l’assessore alla cultura e alla partecipazione Umberto Silvestri, l’assessore per le pari opportunità Chiara Bottalo e Mino Colombo, responsabile ufficio sport e Palio. La città di Rescaldina è stata rappresentata dal sindaco Michele Cattaneo, per la Famiglia Legnanese il presidente Gianfranco Bonomi e il presidente onorario Comm. Luigi Caironi, il direttore generale “Giro Rosa” Giuseppe Rivolta, per la BPM il direttore del distretto Nord-Ovest Mauro Mezzanzanica e il direttore commerciale Ambrogio Pizzamiglio, I titolari della Metallurgica Legnanese Siro Dalla Flora, e il Presidente Cial Cesare MAffei e Dirigente Generale Gino Schiona.

A chiudere un fuori programma a sorpresa con il giusto riconoscimento ad una colonna dello sport associativo bustocco. Complice la targa ricevuta dal decano della Pro Patria Scherma Cesare Vago. 90 anni e non sentirli.

Panathlon Club la Malpensa