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“Giornata della Memoria”: Olocausto, l’odio di un popolo verso “il diverso”

Alcuni cittadini, non tra i più giovani (i giovani pare comprendano meglio la necessità di queste manifestazioni) ma di età compresa tra i 50 e i 60 anni, che hanno sposato il "modernismo" come filosofia di vita, ci hanno chiesto se ha ancora un senso celebrare la "Giornata della memoria" piuttosto che il "25 Aprile".

A tutte queste persone non ci stancheremo mai di dire che si, e, certamente oggi più di qualche anno fa, ricordare, ripercorrere, analizzare sul piano storico e del pensiero, quei momenti tragici per la vita di milioni di persone, per la libertà di tutti, quei momenti in cui è prevalsa la bestiale violenza, nei campi di sterminio nazisti, nei lager staliniani, nella tragedia delle foibe, sulla forza della ragione, costituisce già un primo passo e un argine alla possibilità che tragedie simili si possano ripetere.

Per dirla con Primo Levi, partigiano, ebreo, scrittore e deportato ad Auschwitz  “C’è ancora un fascismo, non necessariamente identico a quello del passato. C'è un nuovo verbo: non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti. Dove questo verbo attecchisce, alla fine c’è il Lager.”  

La sezione ANPI di Parabiago propone per quest'anno una riflessione storico/filosofica per cercare di rispondere, con l'aiuto di due professori docenti, l'uno di storia e l'altro di filosofia, alle due domande che di fronte a tragedie quali l'olocausto ciascuno di noi si pone: come è potuto succedere in Europa? e potrebbe ricapitare?

Davanti alla tragedia dell'emigrazione, al sorgere di muri per difendere i privilegi di civiltà opulente, all'affermarsi in Europa di fondamentalismi xenofobi e nazionalismi esasperati che, facendo leva su una crisi che pare ben lontana dall'essere risolta, fondano la loro ricerca di consenso sulle paure (giustificate) per il futuro dei più, sull'odio nei confronti del diverso, sulle differenze di religione, nazionalità, colore della pelle. Nel 2016 una riedizione del "Mein Kampf" di Hitler ha venduto in Germania 85.000 copie.

Di fronte a questi fatti, del passato e del presente, interrogarsi, riflettere e cercare di capire è forse uno dei primi doveri civici di ciascuno di noi. Su questi temi ANPI di Parabiago promuove una riflessione lunedì 30 gennaio alle ore 21 nella sala della biblioteca comunale.

Il Presidente di ANPI Parabiago, Giorgio Nebuloni

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Gennaio 2017
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