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L’Ecomuseo del Paesaggio: esempio per i professionisti museali del mondo

L'Ecomuseo del Paesaggio protagonista della 24° conferenza generale del Consiglio Internazionale Musei

Tremilacinquecento professionisti museali si sono incontrati a Milano in occasione dell’ICOM, la conferenza internazionale dedicata allo scambio di esperienze e best practice in tema di musei e paesaggi culturali. In questo panorama internazionale la Città di Parabiago è stata protagonista con il proprio Ecomuseo del Paesaggio, tanto da essere inserita, nel programma della conferenza, una visita in loco. Ieri, infatti, una delegazione di più di cinquanta professionisti museali provenienti da tutto il mondo, si è recata nella Città della calzatura per visitare, vedere e prendere nota dei progetti portati avanti dall'Ufficio Ecologia, ad accompagnali il dott. Raul Dal Santo, Responsabile dell'Ecomuseo e l’Assessore all'Agricoltura, Marica Slavazza.

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“Siamo molto contenti dell’entusiasmo dimostrato dai museologi stranieri in visita nella nostra città -dichiara l’Assessore Marica Slavazza-Troppo spesso, infatti, diamo per scontato le ricchezze ambientali e culturali che abbiamo, sottovalutando il loro potenziale e il nostro lavoro. La visita dei colleghi internazionali, invece, ci ha confermato e lusingato perchè, agli occhi del mondo, il nostro Ecomuseo del Paesaggio è stato non solo apprezzato, ma anche oggetto di studio e attenzione. Insomma, siamo proprio lusingati perché, quella che per noi è diventata una convivenza quotidiana, per il mondo è una best practice da perseguire. Un doveroso ringraziamento -conclude l'Assessore- a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare in questi anni l’Ecomuseo del Paesaggio e grazie anche a coloro che stanno lavorando per renderlo ancora più un’eccellenza della quale vantarsi”.

Durante la visita di ieri spagnoli, francesi, portoghesi, giapponesi, inglesi e italiani hanno seguito con molto interesse le spiegazioni del dott.Dal Santo che ha consegnato loro un sasso e una mappa: "Il sasso è una pietra che accomuna i due Ecomusei che visitate in questi giorni, uno è questo e l'altro si trova sulle Alpi. I due Ecomusei hanno le stesse pietre perchè in milioni di anni le rocce hanno raggiunto la pianura padana attraverso i fiumi e nel nostro caso è stato il fiume Olona a portarci questi sassi. Guardando la mappa -ha proseguito Dal Santo- potete osservare, infatti, il percorso e il territorio attraversato dal fiume Olona.". E ancora: "Questa mappa è speciale perché realizzata dall'intera comunità, ovvero è stato fatto un censimento del patrimonio culturale e ambientale di questo territorio, realizzato grazie alla collaborazione tra le istituzioni. Per noi, quindi, non si tratta solo di proteggere e preservare il paesaggio, ma è il risultato di ciò che la gente percepisce come paesaggio".

L'area ambientale che oggi è diventata Ecomuseo, un tempo era utilizzata da un'azienda come giardino, ma successivamente è stata abbandonata. Il lavoro fatto in questi anni da parte del Comune in collaborazione con gli Istituti Scolastici come il Liceo Cavalleri e le associazioni locali come Legambiente, ha sviluppato un progetto di riqualificazione che ha visto realizzare più di diecimila piantumazioni, costruire piste ciclabili e creare zone umide per favorire il ripopolamento della fauna. Tutto questo con il fine di preservare, migliorare e sviluppare l'habitat ambientale anche in un'ottica di sviluppo economico del territorio che sia davvero sostenibile.

"Progetti di questa portata richiedono tempo e dedizione -afferma il Sindaco Raffaele Cucchi- perchè non basta realizzare una mappa, ma occorre promuoverli, mantenerli e utilizzarli. Ed è quello che abbiamo sempre fatto e continuiamo a fare con nuove iniziative e progetti innovativi in tema ambientale, anche grazie alla risposta positiva dei differenti attori del territorio. Quindi, se in questi giorni per il mondo siamo un ottimo esempio di politiche ambientali, lo dobbiamo all'impegno di tutti e al desiderio di lasciare un ambiente sano, attivo e curato alle generazioni future. Vorrei ringraziare, infine, il dott. Dal Santo per il lavoro svolto fino ad oggi".

Durante la visita dei museologi, alcuni studenti universitari hanno tradotto le spiegazioni in tre differenti lingue: spagnolo, francese e inglese. In un secondo momento la delegazione straniera ha visitato alcuni punti storici della Città di Parabiago seguendo gli itinerari culturali dell'Ecomuseo e ha terminato la visita ufficiale degustando i prodotti locali a marchio De.C.O.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Luglio 2016
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