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“Il camion dove lo metto?”

Un autotrasportatore lamenta l'impossibilità di parcheggiare l'automezzo senza subire contravvenzioni - La risposta del sindaco Cucchi 

Il camion dove lo metto? Domanda ironica, d'accordo, ma di una estrema attualità per un parabiaghese esasperato, a causa di alcune difficoltà che gli impediscono di lasciare l'automezzo in una zona a lui più comoda, senza incorrere in contravvenzioni. Una vicenda che si trascina da tempo e che ha indotto l'autotrasportatore a rivolgersi a un po' tutte le autorità comunali e alla Procura. L'amministrazione comunale, che ringraziamo per la risposta inviata, non si sottrae al confronto e chiarisce, attraverso il sindaco Cucchi, alcuni aspetti della questione.


Egregi Signor Sindaco, membri dirigenti di Altroconsumo, 'Fast' e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, mi rivolgo a voi per un problema che considero tanto grave quanto scandaloso. Il mio nome è Nunzio Plaia, da vent’anni svolgo la professione di autotrasportatore, per varie aziende e ultimamente per una ditta di Bari. Da circa due anni subisco un forte disagio da parte di alcune persone con potere, di Parabiago.

Risiedo in via A.Volta, di fronte alla piazza adibita al regolare svolgimento del mercato ogni martedì.

Poiché ho il mezzo in dotazione, e ho la possibilità di rincasare al termine del lavoro, parcheggiavo il veicolo nella piazza di fronte casa. Dato che, tranne martedì, si tratta di un parcheggio deserto per gli altri sei giorni, e vivendo in quella zona mi è necessario avere il camion vicino per qualsiasi riparazione, rifornimento o soltanto per tenerlo sotto controllo dai malintenzionati, ho sempre pensato che andasse bene lasciarlo lì, in quanto non c’è un divieto di sosta e non reca fastidio alla circolazione.
Invece, nel 2014, un vigile in divisa mi intima di non posteggiare più nella piazza. Non capendo il motivo e trattandosi di forze dell'ordine, ho acconsentito. Su suggerimento di un mio vicino di casa, inizio a far sostare il veicolo in via Amendola, adiacente a via Watt. Tuttavia, una signora comincia a lamentarsi del “forte” rumore proveniente dal motore del mezzo: purtroppo è normale che almeno per cinque minuti io debba mandare l’aria in pressione per utilizzare i freni. Come se non bastasse, il 5/2/15 ricevo una multa per divieto di sosta: avevo isolato il mezzo con un nastro rosso, poiché per un guasto tecnico non potevo spostarlo, ma qualcuno lo ha tolto e ho ricevuto la contravvenzione di 41 euro. Intanto, la donna continua a lamentarsi.

Dopo un anno di lamentele di codesta signora, sono costretto a ritornare in via Watt. E puntualmente, il 27/2/16 ricevo una multa per sosta in area mercato. Il mezzo era senza container, non era giorno di mercato, ma devo comunque sborsare altri 41 euro. Esasperato dalla situazione, mi sono recato presso il capo dei vigili di Parabiago, per contestare la multa e sapere come agire d'ora in avanti. In comune accordo con lui, mi viene data la disponibilità di parcheggio in via Watt (angolo via Ampere), davanti la casa di riposo. Nonostante tutto pago la multa, ma dopo nemmeno 3 giorni, con una delibera numero 10 datata 2/3/16, tra via Amendola, via Battisti, via Minghetti e via Watt compare una nuova segnaletica relativa al divieto di sosta per mezzi pesanti. In poche parole sono stato costretto a parcheggiare in via Minghetti, strada molto trafficata e soprattutto buia nelle ore notturne.

Il 30/3/16 ricevo un'altra contravvenzione, però detta multa presenta delle discrepanze. In quanto il mezzo non potevo muoverlo prima delle 19.00 (entrata mezzi superiore a 5t. In fasce orarie).

La multa è stata compilata alle ore 17.15, ovvero quando il mio mezzo non poteva muoversi per non rischiare una sanzione e inoltre avevo appena fatto il rabbocco dell'acqua al radiatore.

Ma la goccia che fa traboccare il vaso, con mia moglie testimone, è lo scorso 13 aprile. Parcheggio il veicolo senza semirimorchio (detto trattore) di fronte casa, alle 15.40, nella piazza di via Watt, per sostituire delle lampadine fulminate. Non potendo spostare il mezzo per raggiunti limiti orari aspetto le ore 19 per poterlo spostare, senza infrangere il divieto orario. Alle ore 18.50, giungono sul posto i due vigili a fare un’altra contravvenzione. Mia moglie prova a parlare con loro, educatamente, ma i due le voltano le spalle e nemmeno le rispondono. Multa firmata delle ore 18.55, con la seguente dicitura: “accedeva nella suddetta via nonostante la segnaletica verticale vietasse l’accesso a mezzi superiori a 5t., in sostanza, alti 41 euro. Il divieto è un accesso ai mezzi pesanti ORARIO, non permanente.

Decido di chiedere consiglio al Sindaco di Parabiago che riconosce l’evidente errore di sintassi temporanea oraria della vigilanza urbana, mi suggerisce di fare ricorso e promette di risolvere la situazione al più presto. Ma dopo due mesi, siamo punto e capo. Ora sono costretto a parcheggiare il mezzo a centinaia di metri dalla mia abitazione, nella strada adiacente alla casa di riposo comunale di Ravello. Essendo alla mercé di tutti, ho anche subito un furto di gasolio con annessa la rottura del tappo del serbatoio, causandomi dei notevoli danni economici e lavorativi (rischio di licenziamento; in quanto l’automezzo non è di mia proprietà, ma ne sono responsabile)

È mai possibile che Parabiago, che punta a essere una Città Metropolitana, non abbia alcuno spazio adibito ai mezzi pesanti? È possibile che per cambiare una lampadina, riempire il serbatoio o fare dei piccoli lavori al camion io debba rischiare “la pelle” in una zona che ritengo pericolosa per il passaggio degli altri mezzi vicino e dall’altra di casa mia.
Chiedo pertanto e al più presto un intervento, contro questo disagio dovuto alle telefonate di qualcuno ,senza far nomi, e che la vigilanza sia così celere e tempestiva nei miei confronti , quando in via Watt parcheggia il camion e rimane fermo per giorni senza un loro intervento. Durante i loro interventi in cui mi hanno multato non hanno mai e poi mai multato altri che erano in evidente infrazione. Nonostante tutto la piazza mercato rimane sempre vuota, e non vi parcheggiano neanche le macchine nelle ore notturne.

Nunzio Plaia


L’Amministrazione comunale è a conoscenza della vicenda che coinvolge il signor Nunzio Plaia, il quale ha più volte segnalato al Comune il suo caso. L’Amministrazione, facendosi carico del problema, ha voluto approfondire i fatti per meglio comprendere cosa fosse accaduto e poter dare all’interessato una risposta veritiera degli avvenimenti. Infatti, in seguito a colloqui intercorsi con il signor Plaia e dopo aver effettuato una sopralluogo in prossimità dell’area oggetto di attenzione, l’Amministrazione ha scritto al signor Plaia credendo di aver esaurito le sue richieste di chiarimenti.

Nel documento, a firma del Sindaco Raffaele Cucchi, del Commissario Capo della Polizia Locale e del Dirigente Amministrativo della Polizia Locale, vengono motivate le ragioni per le quali il signor Plaia è incorso in contravvenzioni: l’area oggetto di attenzione -ovvero l’area mercato di Ravello e la via prospiciente tale area- sono, infatti, sottoposte a limitazione circa la circolazione stradale attraverso apposita segnaletica ben visibile. Si tratta di due tipologie di limitazioni, una riguarda il divieto di parcheggio nelle giornate durante le quali è presente l’attività di commercio su area pubblica o attività similari; l’altra riguarda, invece, il divieto di circolazione nel quartiere in particolari fasce orarie per i mezzi pesanti e solo per operazioni di carico e scarico, non per rimanere in sosta. Alla luce di questi vincoli, l’amministrazione comunale ricorda che siamo tutti tenuti al rispetto della segnaletica e dei limiti previsti in quell’area come in altre zone della città e, in caso di inottemperanza, la Polizia Locale è tenuta ad emanare le relative sanzioni pecuniarie.

Invece, in merito alle affermazioni espresse dal signor Plaia secondo il quale il Sindaco avrebbe ammesso l’errore e promesso di risolvere il problema, per fare chiarezza, è lo stesso Sindaco Raffaele Cucchi ad intervenire: “Non ho mai affermato che, nel caso del signor Plaia, sia stato commesso un errore da parte degli organi istituzionali, non avrei potuto farlo anche volendo, perché non conoscevo i fatti. Quello che ho sempre detto, invece, è che mi sarei interessato del suo caso cercando di capire cosa gli fosse accaduto per risolvere i dubbi e fare chiarezza… cosa che ho fatto. Inoltre, non ho mai detto all’interessato di presentare ricorso, così come non gli ho suggerito di evitare il ricorso… non mi sarei mai permesso di interferire con la libera scelta di un cittadino che ha la facoltà di decidere in autonomia se presentare o meno ricorso in merito. Mi spiace se questi episodi creano al signor Plaia difficoltà per il suo lavoro, ma questo non può giustificare la continua violazione delle regole, uguali per tutti”.

Amministrazione comunale Parabiago

Redazione
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Pubblicato il 30 Giugno 2016
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