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Baratto amministrativo: a Parabiago passa il “no”

La maggioranza riconosce validità del progetto ma critica la mancanza di concretezza nella proposta - "Sconcertato" il consigliere Vitali (M5S)...

Riverniciare aule, prendersi cura di un'area verde o pulire la piazza. Non un euro speso. I parabiaghesi non potranno sfruttare questi metodi per pagare le proprie tasse al Comune, almeno per ora. A deciderlo il consiglio comunale di ieri sera (lunedì 30 novembre) che ha bocciato la mozione proposta dal consigliere del Movimento 5 Stelle Christian Vitali.

Le ragioni che hanno spinto la maggioranza a non approvare il "baratto amministrativo" (previsto dall'articolo 24 del decreto Sblocca Italia), pur riconoscendone la validità, riguardano soprattutto elementi tecnici. La mozione non prevedeva un regolamento già redatto e mancava di una struttura a supporto del progetto. Inoltre, sono state ricordate alcune difficoltà che si stanno presentando nelle amministrazioni che lo hanno adottato.

"Sinceramente sono rimasto sconcertato da questa bocciatura – commenta il consigliere grillino Vitali -. La mozione che ho presentato era puramente di carattere politico, si trattava di condividere l'intenzione di attivare questa pratica anche a Parabiago. Il regolamento, poi, lo avremmo concordato, tant'è che nella mozione avevo lasciato appositamente all'amministrazione 120 giorni per la sua stesura".

Ma il consigliere a 5 Stelle non demorde e assicura che è pronto a riproporre l'approvazione del baratto amministrativo. "Ripresenteremo la mozione – afferma Vitali -, e saremo pronti a studiare e proporre un modello di regolamento".

Chiara Lazzati

Di seguito le dichiarazioni del Sindaco Raffaele Cucchi.


"Non siamo contrari al baratto amministrativo – dichiara il Sindaco Cucchi in risposta alla mozione presentata in consiglio comunale dal Movimento 5 Stelle – Al contrario ci sembra una misura che possa andare incontro alle persone più colpite dalla crisi, tanto è vero che già all'inizio del nostro mandato abbiamo cercato di capire come si sarebbe potuto tradurre in azioni amministrative concrete. In verità ad oggi non esiste una normativa in grado di regolare con equità e buona riuscita il baratto amministrativo e faccio alcuni esempi: se una persona lavora per il comune per compensare il mancato pagamento delle tasse significa che come amministrazione dobbiamo stipulare un contratto di lavoro… sotto quale forma? Inoltre, come facciamo contabilmente a quantificare il lavoro fatto per il comune e a compensare i mancati pagamenti delle tasse? Servirebbe una normativa dello Stato che ad oggi non c'è ancora, quando ci sarà la valuteremo con serietà e non solo come una provocazione politica portata in consiglio comunale… perché un conto è amministrare con responsabilità e un altro è fare demagogia!

Ciò che realmente possiamo fare oggi per le persone che sono in difficoltà economica – prosegue il Sindaco – è utilizzare i voucher (cosa che stiamo facendo) per far svolgere qualche lavoretto per il comune in modo che gli stessi possano pagarsi le tasse. Senza dimenticare che ci sono molte altre misure di sostegno rivolte a queste persone e messe in campo dai servizi sociali comunali come ad esempio la mensa solidale: se davvero una persona ha bisogno, può consumare un pasto gratuito e mettere da parte i soldi per pagare le tasse che saranno sicuramente minime date le condizioni.

La mozione presentata in consiglio comunale dal Movimento 5 Stelle – conclude Raffaele Cucchi – non ha previsto modalità di applicazione del baratto amministrativo, ha solo proposto delle intenzioni e per noi questo è fare demagogia, non amministrare con responsabilità… e non è nemmeno propaganda politica perché la propaganda si fa su azioni concrete e realizzabili. La stessa IFEL – Fondazione Anci pone alcuni quesiti  in merito e, se qualcuno volesse approfondire la questione, può leggersi la nota del 22 ottobre".

Redazione
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Pubblicato il 01 Dicembre 2015
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