Trent'anni si compiono una volta sola. Era il 27 novembre 1985 quando il presidente Cossiga concesse il titolo di città a Parabiago. Per festeggiare questo traguardo, la città ha deciso, tra le altre iniziative, di premiare i cittadini benemeriti. Lavoro, infaticabilità, passione, cultura e servizio sono stati i fili conduttori che hanno portato all'identificazione dei sei benemeriti. Ad essere premiati, ieri (sabato 28) durante un consiglio comunale solenne alla presenza di numerosi cittadini e politici locali, sono stati: Luigi Crespi (fondatore della Crespi Bonsai), Giorgio Rancilio (amministratore delegato della omonima azienda di macchine di caffè), Giovanni Travasa (architetto, designer e pittore di fama internazionale), don Giuseppe Beretta (sacerdote in città da 42 anni che da sempre si occupa dei più deboli), Diego Rossetti (amministratore delegato della omonima azienda calzaturiera),e Alfonso Muzio (farmacista cittadino, ma anche poeta, pittore e scultore).

"Trent'anni sembrano tanti ma tante volte volano e scorrono velocemente – ha commentato il sindaco Raffaele Cucchi -. Parabiago è una citta che ognuno sente un po' sua, con una forte inclinazione al lavoro e alla artiginalità, senza dimenticare la cultura. Parabiago ha dimostrato una grande capacità di evolversi e adattarsi diventando un punto di riferimento a livello internazionale. La città non ha mai smesso di creare opportunità di lavoro per tanti. E' una città da sempre molto solidale e a dimostrarlo sono le iniziative a favore di chi si trova in difficoltà e la grande ricchezza del volontariato. Ma Parabiago è stata in grado di evolversi anche nel rispetto dell'ambiente, soprattutto nell'ultimo decennio. Tutto questo si può riscontrare in primo luogo negli interventi sull'Olona e per l'agricoltura".

Gli auguri alla neo trentenne Parabiago, sono arrivati anche dalle opposizioni. Giorgio Colombo, consigliere comunale del centro sinistra, ha sottolineato come i cittadini premiati siano "il vanto autentico di questa città". "Sono coetaneo della città – ha aggiunto -. A 30 anni una persona é ancora giovane ma entra definitivamente nell'età della ragione, bisogna saper fare progetti e pensare in grande. La stessa cosa dovrebbe essere in grado di farla questa città. Bisogna puntare in alto con dedizione, onestà e lungimiranza. Questa trentenne ha ancora una lunga strada davanti a sè".