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Città Metropolitana: “Cosa accadrà ai Comuni?”

Critico il vice sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi: "Un numero sempre più limitato di persone deciderà il futuro dei comuni minori...

Tra gli amministratori che, dopo l'approvazione del nuovo Statuto della Città Metropolinata, iniziano a porsi qualche domanda sul futuro amministrativo del proprio comune, in primo piano ecco l'arch. Raffaele Cucchi, voce sindaco di Parabiago. A muovere le sue considerazioni, soprattutto la progettualità territoriale perché, se la Città Metropolitana è stata voluta in prospettiva di una spending review della politica a livello intermedio, è anche vero che spesso queste scelte hanno voluto dire maggiori vincoli per gli Enti Locali più vicini al cittadino… i comuni!

Già vice presidente dell’ultimo consiglio provinciale di Milano, Cucchi si dichiara preoccupato per le decisioni che la Città Metropolitana potrà prendere in futuro: “Non può passare inosservato – il suo pensiero – che il nuovo statuto attribuisce al Consiglio Metropolitano il potere di fissare vincoli e obiettivi all’esercizio delle funzioni degli Enti Locali e pone le basi affinché le scelte in ambito di pianificazione territoriale vengano imposte da altri organi diversi dal comune. Mi chiedo allora che senso avrà per il cittadino eleggere il proprio sindaco se le politiche di sviluppo del proprio comune non dipenderanno più dall’amministrazione locale…”.

Le critiche di Cucchi verso la scelta di istituire la Città Metropolitana si fanno più incalzanti quando si entra nel merito dei finanziamenti pubblici: “Da un lato – dichiara il vicesindaco – assistiamo alla metodica riduzione dei trasferimenti dello Stato, tasse pagate dai nostri cittadini, verso i comuni; dall’altro con l’istituzione della Città Metropolitana si intravede la volontà di sostituire il consiglio comunale nella gestione delle risorse del territorio. Infatti, attraverso i vincoli e le definizione di obiettivi calati dall’alto, si determineranno anche le politiche di sviluppo industriale ed economico dei nostri comuni".

"Vorrei anche ricordare – prosegue Cucchi – che sarà un numero sempre più limitato di persone a decidere nel prossimo futuro la buona o cattiva sorte dei comuni minori che fanno parte della Città Metropolitana, tra le altre cose imposta e per la quale non è stato nemmeno chiesto il parere dei cittadini con il voto. Da questo punto di vista mi sento di fare un plauso ai consiglieri metropolitani della Lega Nord, perché in questi mesi si sono battuti per la difesa dell’identità e l’autonomia dei nostri territori contrastando le continue spinte centraliste che vogliono arrogarsi il diritto di decidere per conto degli altri dove trasferire quei servizi che non sono in grado di gestire o risultano essere scomodi per gli effetti e gli indotti negativi che generano”.

Redazione
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Pubblicato il 21 Dicembre 2014
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