Molti genitori di figli adolescenti si trovano, quest'estate, nella condizione di decidere se lasciare andare i figli in vacanza da soli. Quando è opportuno, quindi, che i figli comincino a sperimentare una vacanza lontani dai loro genitori? Per molti di loro si tratta della prima esperienza lontani da mamma e papà, quindi questa esperienza rappresenta una tappa fondamentale della loro evoluzione, ma è anche un momento di piccole e grandi preoccupazioni per i genitori. Stanno fiorendo su interne  blog e siti dove mamme e papà confessano timori, si scambiano idee e consigli sul tema delle vacanze "da soli" dei loro ragazzi. Quali sono le principali paure? Le domande che un genitore si  pone sono semplici:sarà sufficientemente maturo? Dormirà o passerà le notti sempre sveglio? Come mangerà? Mangerà? Sarà in grado di badare a se stesso? Non combinerà pasticci? Non si farà trascinare in situazioni pericolose (ad es. uso di alcol o droghe)?
In tutte le situazioni di crescita o di passaggio da una fase all'altra della vita i genitori hanno spesso sentimenti ambivalenti, da una parte fierezza e soddisfazione dei nuovi obiettivi raggiunti dai propri figli, dall'altra tristezza e nostalgia nel vedere i propri ragazzi crescere e capire che hanno sempre meno bisogno dei propri genitori.
E' importante, per preparare nel modo migliore l'autonomia dei propri figli, esplorare con loro fin da piccolissimi il mondo che li circonda – intendendo per mondo la nostra strada, il nostro quartiere, un parco, ecc – un'esplorazione che avviene attraverso il gioco. Il gioco, soprattutto all’aria aperta, è il modo migliore e più naturale per allenarsi alla vita, perché prevede distacchi e unioni, sorprese, avventure e movimento.
I figli non vanno forzati ad andarsene ovviamente, ma preparati fin da piccoli a considerare l’autonomia e l’avventura come preziosi valori che vengono prima sperimentati con i genitori, poi con gli amici e infine anche da soli. Questo non eviterà che piccoli e grandi avvertano la reciproca mancanza, ma quando si è sicuri che la lontananza non significa perdita, la nostalgia delle persone care non ci impedirà di muoverci e di esplorare, certi come siamo che presto ci incontreremo di nuovo. 
Quando i ragazzi manifestano il desiderio di andare in vacanza da soli, stanno in realtà comunicando alla famiglia di aver raggiunto la capacità di potersela cavare in maniera autonoma o perlomeno hanno l’intenzione di volerci provare. Stanno comunicando che si sentono pronto a staccarsi da mamma e papà, anche se per un periodo piuttosto breve come quello di un viaggio.
Non esiste un'età "giusta" per lasciar andare i propri figli in vacanza da soli, esistono però delle regole che devono essere concordate prima della partenza:

– il budget della vacanza deve essere deciso in anticipo e senza possibilità di deroghe, a meno di casi di estrema necessità. Chiariamo che se finiscono i “fondi”, tornano a casa. Questo li stimolerà ad amministrarsi in modo oculato.
– I genitori hanno diritto ad avere le notizie essenziali del loro viaggio: non è obbligatorio sentirsi tutti i giorni, ma qualunque madre o padre si spaventa se non ha notizie dei figli e finirebbe per chiamare magari in orari "inopportuni". Anche in questo caso, è meglio concordare prima della partenza.
– Rinfreschiamo regole e valori che gli abbiamo insegnato, e mettiamoli in guardia su eventuali situazioni che potrebbero capitare loro (a volte è davvero imbarazzante la loro ingenuità).

La cosa più importante, anche se è la più difficile, è avere fiducia in loro. Qualche pasticcio sicuramente lo combineranno, ma se siamo noi genitori i primi a non dare fiducia ai nostri figli, come faranno loro ad averne in se stessi?

Resto a disposizione per domande, chiarimenti, o per spunti su argomenti che desiderate approfondire.

Dott.ssa Federica Camellini
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