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La bocciatura: cosa fare?

Tema, ahinoi, di attualità - La bocciatura non è solo difficile per lo studente, lo è anche per i genitori - I consigli del nostro psicologo...

L’anno scolastico è finito, per molti sarà l’occasione di godersi le vacanze, per altri di recuperare. Alcuni invece si troveranno ad affrontare un momento critico: la bocciatura. Le domande che ci si pone sono molte. È un incidente di percorso oppure merita una riflessione più profonda? È stata attesa oppure no? Ci sono stati segnali durante l’anno che in qualche modo sono stati sottovalutati?  A tutte ecco la risposta del nostro psicologo – psicoterapeuta, dr. Stefano Landoni, che ringraziamo sempre per la cura cn cui segue la seguita rubrica


Una bocciatura, in ogni caso, può significare, per lo studente, affrontare una sconfitta. Questo vale anche quando viene mostrato un atteggiamento incomprensibilmente “spavaldo”, poiché dietro di questo si cela spesso il tentativo di affrontare una ferita, che comunque c’é stata. In questo caso, spesso, si cerca di rifiutare l’identificazione con il ruolo di “sconfitti”, ridefinendo l’evento come una specie di “vanto”. Questo non significa che non ci stiano male.

Se c’é sofferenza, sia manifesta o celata, sarà importante poterne parlare.

Chiedetevi: Che idea si è fatto di quanto successo? Attribuisce a sé le responsabilità o ad altri? In che modo me ne sta parlando? Ne ha parlato con qualcuno? L’ha nascosto a qualcuno? Che idee ha sul prossimo anno? Sono idee razionali o dettate dal momento?

E sul piano emotivo cosa sta provando? Pare non curarsene? È triste o del tutto abbattuto? Si vergogna? Che significato ha la bocciatura per lui/lei? Una sconfitta? Un fallimento? Una punizione? Oppure era un evento atteso che ha ora trovato conferma?

Voi come reagite a tutto ciò?

Tenete aperto il dialogo. Forse è difficile parlarne, forse vi siete accorti di evitare l’argomento. Sarà importante invece avere un confronto aperto e collaborativo, che se ben condotto sarà molto più utile che ricorrere ad un atteggiamento duro o punitivo, che spesso non porta a nessun risultato. Quando sarà il momento opportuno, potrete progettare insieme il prossimo futuro, se recuperare l’anno, se ripeterlo, se cambiare indirizzo di studi o abbandonarli. Questo sarà un momento molto importante, in cui riflettere in modo molto serio su come costruire il prossimo anno. Qualora la scelta sia di cambiare corso di studi, ricordate che puntare su una scuola differente non è una sconfitta, anzi spesso si rivela la scelta vincente.

La bocciatura non è solo difficile per lo studente, lo è anche per i genitori. È inutile nasconderlo, di fronte ad essa non c’é una reazione univoca. Sono diversi tanto i pensieri quanto i vissuti emotivi. Pertanto è opportuno chiedersi se la “sconfitta” di vostro figlio, in qualche modo, non ha per voi il significato di un fallimento personale. Allora parlatene tra genitori, interrogatevi sul significato che per voi ha la bocciatura di vostro figlio. Chiedetevi se siete dispiaciti oppure delusi, se siete feriti oppure offesi, se siete tristi o provate rabbia. Sono tutte emozioni più che frequenti. Ma sapete benissimo quali di queste emozioni faciliteranno e quali saranno un limite nell’affrontare la bocciatura. Non è utile negare a sé stessi di provare un certo vissuto emotivo, pur brutto che sia. Ragionateci tra di voi, chiedetevi cosa in particolare vi faccia sentire in questo modo e affrontatelo. Sappiate che atteggiamenti recriminatori nei confronti degli insegnanti o della scuola non saranno utili a nessuno. Sostenere il proprio figlio non significa schierarsi con lui contro i docenti, quanto aiutarlo ad avere un atteggiamento critico nei confronti di quanto è accaduto e a creare le condizioni per cui una bocciatura sia un evento doloroso, ma da cui si possa comunque ripartire.

Come sempre per qualsiasi domanda, chiarimento o commento vi invito a scrivermi:

Stefano Landoni  – Psicologo Psicoterapeuta  – info@studio-landoni.it  –  www.studio-landoni.it

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Giugno 2016
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