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In Groenlandia e Antartico, il ghiaccio si scioglie alla velocità di 3 km all’anno

Il nostro esperto di meteo rilancia l'allarme: "Il processo continua e l'uomo continua a far finta di nulla...

Cari amici di Legnano news, ecco una nuova conferma del surriscaldamento globale
Una perdita  senza precedenti alla velocità di 500 chilometri cubici l'anno: è quella che subiscono il manto ghiacciato che copre la Groenlandia e la calotta ghiacciata dell'Antartico, secondo nuove ricerche svolte grazie al satellite Esa CryoSat. Sulla terra sono due le calotte di ghiaccio: una nell'emisfero nord in Groenlandia, nell'Artico, l'altra nell'emisfero sud in Antartide, e secondo quanto segnala il tedesco Alfred Wegener Institute – Helmholtz Centre for Polar and Marine Research in una ricerca pubblicata suThe Cryosphere (pubblicazione della European Geosciences Union) la perdita combinata del volume di ghiaccio delle due aree esaminate è arrivata appunto a ben 500 km3, dei quali 375 km3 solo in Groenlandia. Si tratta "del tasso più alto mai osservato dall'inizio delle rilevazioni satellitari altimetriche circa 20 anni fa". Come segnalano i ricercatori, di conseguenza "il contributo annuale" determinato dallo scioglimento dei ghiacci "all'innalzamanto del livello dei mari è raddoppiato dal 2009". Il dato emerge da una nuova mappatura che incorpora 7,5 milioni di misure di elevazione della Groenlandia e 61 milioni dell'Antartico, raccolte dal satellite Esa CryoSat, una missione dedicata proprio alla misurazione dello spessore del ghiaggio marino polare monitorando i cambiamenti nelle calotte.
E anche nel nostro Paese si sono registrate perdite di ghiaccio importanti. Il più grande ghiacciaio vallivo italiano, il ghiacciaio dei Forni, sarà fortemente ridimensionato entro i prossimi 86 anni: "La potenziale evoluzione del ghiacciaio dei Forni porta a stimare per il 2100 a una riduzione di oltre l'80% del volume glaciale stimato nel 2007". In uno studio, pubblicato sulla rivista dell'Associazione interregionale neve e valanghe, è stata simulata la risposta del ghiacciaio dell'alta Valtellina "a diversi scenari potenziali di precipitazione e temperatura fino a fine secolo". Il ghiacciaio dei Forni oggi vanta una superficie di 11,36 chilometri quadrati. La riduzione della massa glaciale "impatterà sicuramente sulla disponibilità idrica estiva derivante dalla fusione glaciale e se ne dovrà tenere conto nei diversi scenari evolutivi, non solo ambientali, ma anche socio economici che vedono nel più grande ghiacciaio vallivo italiano una risorsa importante, non solo dal punto di vista idrico ed energetico ma anche paesaggistico, turistico e ambientale"

Che dire……il processo continua e l'uomo continua a far finta di nulla.

Edgardo Buonaguidi di meteorete

Redazione
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Pubblicato il 02 Settembre 2014
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