Il 25 novembre è stato scelto dall'ONU come giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L'Amministrazione legnanese, in collaborazione con la Commissione pari opportunità, il Centro Italiano Femminile Legnano, la Scuola di Babele e l'associazione Ipazia, ha presentato la seconda edizione della fiaccolata per ricordare le vittime di femminicidio.

Numerose le persone che hanno partecipato all'evento e che hanno attraversato come un fiume le vie del centro. La fiaccolata è stata aperta dall'esibizione della scuola di danza Petit Pas. Durante la fiaccolata sono stati proposti due momenti di riflessione dall'associazione Ipazia e dal CIF, che hanno ricordato le vittime della violenza di genere e l'importanza della denuncia.

L' assessore alle pari opportunità Francesca Raimondi  ha dichiarato: «E' importante essere presenti nelle strade e nelle piazze per far vedere fisicamente la nostra vicinanza a quella che è una lotta per la dignità umana. Ringrazio le associazioni, i cittadini ed i sindaci intervenuti perchè questa non è una questione comunale ma nazionale e più il territorio si fa compatto, più forti siamo». Presenti all'evento, difatti, non solo esponenti dell'Amministrazione legnanese ma anche il sindaco di Canegrate Roberto Colombo ed il vice sindaco di Cerro Maggiore Piera Landoni.

Al termine della fiaccolata, che ha toccato Piazza San Magno, San Domenico e Sant'Ambrogio, le allieve della Scuola di Babele hanno letto alcuni brani del premio Nobel per la pace Malala Yousafzai. Intervenuto brevemente anche il sindaco Alberto Centinaio: «La violenza è un atto vile. Senza il supporto di una donna al proprio fianco non credo che molti uomini saprebbero andare avanti. Io stesso, in prima persona, non so se riuscirei a fare il sindaco senza mia moglie accanto».

Nel secondo quadrimestre di quest'anno sono state 38 le donne che, nel nostro territorio, hanno chiesto aiuto ai centri centri di assistenza pubblici e privati a causa di violenze subite. «Trentotto donne che non si sono arrese alla paura, ma hanno trovato il coraggio di spezzare il silenzio – è stato affermato nell'intervento del CIF– Vogliamo che la cultura del rispetto sia sempre più condivisa tra le donne, e a maggior ragione tra gli uomini. Vogliamo che ci sia un lieto fine: questo vogliamo raccontare il prossimo anno».

Chiara Lazzati