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Mostra collettiva ragazzi AIAS

La Sezione A.I.A.S. si costituì in Legnano, nel territorio dell’altomilanese, con proprio ordinamento il 10 aprile del 1976, come Centro per la riabilitazione dei soggetti spastici. Accolta con largo favore, perché utile ad una significativa parte della popolazione (si registrarono subito più di trecento iscrizioni per varie tipologie di utenza, come fisioterapia, logopedia, ecc., con provenienze da Legnano e dai paesi viciniori), e con il favorevole appoggio dell’Amministrazione Comunale, poté fruire di una sede prestigiosa all’interno del parco I.L.A, al n. 29 di via Colli di Sant’Erasmo. Chi scrive queste brevi note – oggi Presidente del Consiglio Direttivo – fu allora uno dei venti promotori del Centro e visse le travagliate vicende della sua fondazione. All’interno di un amplissimo spazio verde, ospitata nei locali di una storica palazzina concessa dal Comune in comodato d’uso, l’A.I.A.S. si aprì al pubblico servizio per lo svolgimento delle sue attività statutarie. L’autorevole competenza della direzione sanitaria – rappresentata dalla dr. Anna Accorsi e dalla sua équipe di operatori – rese possibile la rapida affermazione dell’A.I.A.S. legnanese, che si indirizzò inizialmente come alla cura e alla riabilitazione dei bambini spastici. In questo campo (e in assenza, allora, di altre adeguate strutture nel territorio) per circa dodici anni l’AIAS legnanese svolse un’opera meritoria, efficace e di larga risonanza. Nel periodo successivo e, precisamente, dal 1988 in avanti – al verificarsi di nuovi bisogni – mentre la locale azienda ospedaliera assumeva istituzionalmente l’impegno a occuparsi della neuropsichiatria infantile, l’A.I.A.S. venne innovando i suoi compiti e le sue finalità statutarie. Quindi, orientò il suo programma di lavoro a favore di giovani (non solamente bambini e non esclusivamente spastici) con evidenti problemi di disabilità. Erano giovani che, pur bisognosi di pratica riabilitativa, mostravano di essere profondamente travagliati, consapevoli della loro diversità esistenziale, persone che vivevano il proprio disagio con disarmante inquietudine e con sofferenza per sé stessi e per le loro famiglie. Tanto accadeva già allora, sul finire degli anni ottanta, e tanto accade ancora oggi (anche se indirizzato a un numero di utenze largamente ridotto, rispetto al numero di quanti hanno bisogno della sola fisioterapia ). Ma oggi è purtroppo vero che le esigenze dei nostri giovani sono cresciute, si son fatte palesamente più complesse, si sono moltiplicate e variamente diversificate. Le diversità sono divenute più radicali e consapevoli. Le esperienze sono vissute dai nostri giovani con una consapevolezza assai travagliata. E ciò appare evidente nella quotidianità dei rapporti interpersonali. Gli interessi dei nostri assistiti si rivelano pressanti, i loro interrogativi risultano disorientanti anche per gli specialisti. Perciò si rendono necessari interventi continui, particolarmente sul piano educativo-relazionale, come anche nella ricerca di una possibile vocazione professionale. Qui, forse, è la ragione per la quale, dopo tante prove (alcune delle quali andate a vuoto), il “gruppo storico dei nostri ragazzi” si volge con tendenza privilegiata verso attività di tipo creativo.

Al perseguimento di quelle finalità che riteniamo più vicine alle esigenze dei nostri ragazzi, l’A.I.A.S. di Legnano impiega tutte le sue risorse morali, culturali, affettive e finanziarie. Con la guida di esperti e con la passione di volontari e di genitori attenti, vengono realizzati in sede:

a- Corsi annuali di pittura, con periodico allestimento di mostre collettive (si rammentano le esposizioni presso il “Centro San Magno”, quelle organizzate al palazzo Juker della Famiglia Legnanese, o nei locali di Villa Corvini in Parabiago, o nelle sale di Villa Adele di San Vittore Olona);

b- Attività musicale (qualche volta con il cimento in manifestazioni corali di fine anno);

c- Esercitazioni teatrali (nel tempo, sono state prodotte opere filmiche in chiave comico-burlesca, tra il musicale e il recitativo, riprese in cassette e in CD e depositate presso la Biblioteca documentaria dell’handicap di Bologna);

d- Corsi di sostegno psicologico per i ragazzi e per le loro famiglie;

e- Didattica del computer e piccola informatica;

f- Viaggi e visite di istruzione;

g- Attività occasionali (piccole prove letterarie; invenzioni ludiche; frequenza di spettacoli; ricorrenze

festive; ecc.).

Il presidente Giuseppe Conte

 

Redazione
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Pubblicato il 11 Ottobre 2014
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