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Fedeli: “Un bilancio con imposte inique e privo di progetti”

Severe critiche da parte di "Patto Civico" al documento programmatico approvato nell'ultimo consiglio comunale...

Dopo l'approvazione del bilancio di previsione a San Vittore Olona, pubblichiamo le considerazioni di Alberto Fedeli – Capogruppo consiliare della lista “Patto Civico per S. Vittore Olona”.


Ricordo in campagna elettorale di essere stato accusato dal Sindaco Vercesi, con un completo travisamento del nostro programma, di voler realizzare progetti a spese dei cittadini, aumentando la pressione fiscale. Al contrario il “Patto Civico” richiamava l’esigenza di raccogliere risorse altrimenti, lavorando per progetti capaci, nel far rete con altri comuni e con i soggetti attivi della comunità, di attrarre fondi, e, per quanto riguarda la fiscalità locale, di introdurre il “quoziente famiglia”, perché si tenesse conto dei carichi familiari, e delle situazioni di fragilità. Volevamo un fisco equo e amico delle famiglie.

E invece ora l’Amministrazione Vercesi che cosa ha fatto? A fronte di una completa assenza di progetti e di qualsivoglia serio investimento, l’Amministrazione ha aumentato le imposte comunali e lo ha fatto in modo iniquo, facendo pagare di più a chi guadagna di meno e di meno a chi guadagna di più, il tutto completamente ignorando le famiglie nella determinazione della disciplina fiscale comunali.

Con la ferma opposizione del “Patto Civico” e delle altre opposizioni, il Consiglio comunale nella seduta del 29 luglio ha approvato i nuovi regolamenti dell’addizionale IRPEF e dell’imposta unica comunale (IUC), che ricomprende IMU, TARI (tassa rifiuti), TASI (tassa servizi indivisibili), con la disciplina delle relative aliquote.

L’Amministrazione anzitutto sceglie di aggravare l’imposizione fiscale, incidendo sui redditi, con il rilevante aumento dell’Addizionale IRPEF, e non sui patrimoni (la TASI, che di fatto sostituisce l’IMU)

Per quanto riguarda l’Addizionale IRPEF le entrate fiscali addirittura raddoppiano a spese dei cittadini, semplicemente, come è stato detto, per far cassa. Non per realizzare progetti, assenti nel bilancio di previsione, ma per far tornare i conti. Rispetto alla previgente disciplina, si è scelta l’aliquota unica dello 0,6% , con una esenzione dei redditi fino a 15.000 euro, eliminando qualsiasi progressività rispetto ai redditi (in precedenza erano fissate 5 aliquote, diversamente graduate in progressione al reddito). Il bel risultato è che chi ha un reddito maggiore a 75.000 euro (al quale prima veniva applicata una aliquota dello 0,7%) paga di meno e tutti i redditi inferiori pagano di più, con una progressività invertita! Si considera poi il reddito individuale, senza alcuna considerazione della situazione familiare, creando situazioni di diseguaglianza e, nuovamente, di ingiustizia.

Per la TASI (che di fatto sostituisce l’IMU) le scelte dell’Amministrazione vanno nuovamente a detrimento delle famiglie e delle fasce della popolazione più debole economicamente. Si è scelto di praticare l’aliquota dell’1,5 per mille per le abitazioni principali, in luogo di diversamente disciplinare l’imposizione, introducendo detrazioni a scaglioni in base alla rendita catastale e al reddito, tenendo conto di uno sconto per numero di figli, come altri comuni hanno previsto. Il paradosso è che ci paga ancora l’IMU (le abitazioni di lusso) godono di detrazione con sconti per numero di figli, ma non chi paga la TASI, ossia tutti gli altri possessori di case.

L’Amministrazione ha poi deciso di far pagare chi occupa la casa in affitto nella massima proporzione prevista rispetto ai proprietari, ossia al 30%, quando era possibile praticare il 10%. Altra misura che non tiene conto delle difficoltà delle famiglie nel far fronte alle spese sulla casa.

La maggioranza ha poi rifiutato di considerare la nostra proposta di prevedere una esenzione o una agevolazione per gli alloggi dati in comodato d’uso ai parenti di primo grado: insomma i genitori proprietari che danno al figlio in uso gratuito la casa di proprietà pagano IMU, come seconda abitazione, e TASI.

Il “Patto civico” ha votato contro tutte queste scelte così come ha espresso un voto negativo al bilancio di previsione, che si fonda solo su entrate fiscali, restando tuttavia un bilancio conservativo e privo di progettualità, mirante solo a raggiungere un equilibrio contabile. Merita un accenno, tra i vari aspetti negativi, quello della mancata copertura dei costi per gli inserimenti socio-educativi delle persone con disabilità: i relativi costi graveranno sulle famiglie. Si auspica che si possano trovare risorse per continuare a garantire questi servizi.

Alberto Fedeli – Capogruppo consiliare della lista “Patto Civico per S. Vittore Olona”

Redazione
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Pubblicato il 30 Luglio 2014
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