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Lo sfogo di due lettrici: “Il TFR è un nostro diritto”

23 Dicembre 2016

Buongiorno, gentile Direttore,

 siamo due insegnanti (ex) della scuola dell’infanzia e, attraverso il vostro giornale, vorremmo rendere pubblica la situazione di grave ingiustizia che stiamo vivendo e condividere la tristezza, la disillusione e l’arrabbiatura (…tanto per essere “educate”) che hanno accompagnato e sono notevolmente aumentate in questi ultimi 27 mesi.

Dopo 42 anni di lavoro, il 1° settembre 2014 siamo andate in pensione, ma, “GRAZIE” alla "DEFORMA FORNERO" – che con un colpo di penna (e 2 lacrimucce davanti agli italiani…) ha cambiato le “carte in tavola”, portando i tempi di erogazione del TFR da 6 a 24 mesi e fino a 27 – a tutt’oggi, 20 dicembre 2016, non abbiamo ancora ricevuto nemmeno la prima parte della BUONUSCITA che ci doveva essere erogata entro il 30 nov. scorso.

Ieri ci siamo recate presso l’INPS (gestione ex INPDAP) di via Pola a Milano, abbiamo parlato con un funzionario che, impietosito, ha “preso in carico” le nostre pratiche, impegnandosi personalmente a portarle avanti e a cercare di farle mettere in pagamento a gennaio 2017, quando gli uffici riapriranno dopo la pausa natalizia – così la nostra attesa diverrà di 29 mesi dall’inizio della pensione!!!
E così, abbiamo aggiunto altra delusione, altra arrabbiatura, altra indignazione, altra umiliazione per dover andare ad “elemosinare” quanto ci è DOVUTO!

Perché, a 62 anni (forse siamo ancora un po’ ingenue???!!!) abbiamo sempre creduto nel “GIUSTO”, così come avevamo sempre creduto di poter pensare alla BUONUSCITA come ad una cosa nostra, ad un nostro DIRITTO di lavoratrici, accumulata nel tempo durante 42 anni di servizio e sulla quale avevamo fatto conto facendo progetti e prendendo anche degli impegni economici.
Progetti ed impegni a cui pensavamo di far fronte proprio con quei soldi e che, invece, è stato MOLTO DIFFICILE rispettare, rendendo questi 2 anni piuttosto pesanti da vivere.
Scusate, più sopra abbiamo sbagliato: no, non sono stati 42 anni di lavoro, ma 42 anni di SCUOLA, come abbiamo sempre chiamato il luogo dove quotidianamente siamo cresciute insieme: noi, le colleghe e i nostri piccoli alunni della scuola dell'infanzia.

A tutti loro abbiamo sempre cercato di dare il nostro impegno, la nostra disponibilità all'ascolto, al confronto, allo scambio di opinioni e di affetti; crediamo, però, che quello che ci ha sempre maggiormente caratterizzato, come persone e come insegnanti, sia stato il profondo senso di costruire e fare le "COSE GIUSTE" che abbiamo cercato di passare e di condividere, nel concreto, con i bambini, i genitori, il personale scolastico, gli amministratori locali con i quali abbiamo condiviso tanti momenti della nostra vita.

Perciò, ci  dispiace ancora di più aver subito e continuare a subire questa INGIUSTIZIA che ci ha tolto quelli che sono DIRITTI ACQUISTI, parole troppo spesso sfruttate e strumentalizzate, ma soprattutto vere. Ci siamo permesse di fare sentire la nostra voce, non potevamo non farlo, lo dobbiamo a noi stesse e alla nostra dignità di persone, prima ancora che di lavoratrici.

Grazie e buon lavoro,

Maria Rita Maggioni e  Fulvia Rabbolini

ps. Speravamo in un GIUSTO NATALE!!!!!!


Buongiorno, 

 Vorrei condividere come ex dipendente pubblico in pensione con quasi 43 anni di servizio continuativo al SSN quanto inviato dalle insegnanti nella lettera inviata alla redazione.

Vorrei precisare che ho inviato diverse raccomandate al Ministro alla Funzione  Pubblica, Marianna Madia, sindacati,e chi più ne ha più ne metta.

Risposte, zero.

Sono ancora  in attesa,

grazie alla Signora Fornero e colleghi.

Cordiali saluti

Lettera firmata

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