Quantcast

Ricerca

» Invia una lettera

A proposito di… benemerenze

19 Ottobre 2016

A proposito di… benemerenze, medaglie, targhe, vorrei soffermarmi sul significato che tali riconoscimenti racchiudono in sè. E’ chiaro che con un tal gesto si vuol dare rilievo a persone che, nel passato e nel presente, hanno arricchito la nostra società grazie al loro impegno esemplare nel lavoro, nella cultura, nell’arte, nel sociale, spesso, molto spesso, in modo discreto, realizzando però con azioni concrete e pensieri illuminati, ciò che è “Bene”, ciò che è “Bello” e ciò che è produttivo per la nostra società tutta.

Questi “servigi”, come si sarebbe detto in passato, ci illuminano su percorsi di vita operosi, appassionati, qualificati, generosi, onesti e trasparenti nel loro essere proprio esempi di vita e di virtù pubbliche e private.

Dobbiamo augurarci sempre, man mano che il tempo passa e l’oggi ci appare incerto e complesso, di riuscire a riconoscere tra le vie e i luoghi della nostra città, persone di tanto spessore, senza indulgere ad altro, ricordandoci un pensiero del filosofo Platone, 428 A.C. Atene: “Vivere bene e vivereonestamente è tutt'uno”.

Mabi Capocasa


Ho letto la lettera inviata da Mabi Capocasa sulle benemerenze e, vorrei capirne meglio il senso. C’è forse stata qualche polemica in merito alle benemerenze? E se non c’è stata, perché scrivere questa lettera?

Chi fa del bene e/o opera nel sociale fa del bene prima di tutto a se stesso e poi, forse, agli altri. Perché mai dovrebbe essere utile una benemerenza? Sono da sempre convinta che chi opera nell’ambito del volontariato, del sociale o in altri ambiti,  lo debba fare in punta di piedi e in silenzio senza aspettare riconoscimenti di sorta. Capisco anche  che lavorando con le diverse realtà locali ,la notorietà (passami il termine) che ne deriva è quasi inevitabile…… ma sono profondamente convinta che  questo dovrebbe bastare.

Io da sempre sostengo che è bello essere “VOLONTARI VOLENTIERI” e  oggi, mi permetto di aggiungere “SILENZIOSI”.   Ti assicuro che, per cio’ che ogni volontario fa, poco o tanto che sia, in cambio riceve sempre tantissimo. Questo è il premio…… non le benemerenze.

Caro direttore chiedo scusa se ho mal interpretato il pensiero espresso.

Ti ringrazio per l’attenzione.

Donata Colombo


(m. tajè) – Il dibattito aperto dalle considerazioni di Mabi Capocasa non vuole essere limitato al mondo del Volontariato. Sarebbe troppo riduttivo. Anche a seguito di incontri personali avuti con la presidente della Casa del Volontariato, noi riteniamo di leggere nella sue intenzioni il desiderio di veder riconosciuti meriti e valori in campi diversi della vita cittadina, perchè tutti portano beneficio alla comunità. Nella consegna delle benemerenze, in qualsiasi campo, quindi non si tratta di accontentare qualcuno, ma riconoscere lo spessore sociale delle persone.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.