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” Se anche senza musica non si riesce a parlare”

31 Maggio 2016

Il gruppo consiliare di maggioranza riLegnano interviene in merito alla discussione tra il Circolone e i residenti, invitando le parti a raggiungere un punto d'incontro.


"La questione legata al Circolone si trascina ancora, purtroppo, e senza una soluzione definitiva all’orizzonte. Ci siamo già espressi sulla vicenda e confermiamo quanto scritto: bisogna trovare un punto d’incontro, nell’interesse di tutti: di chi abita vicino al Circolone, ma anche di chi ci lavora e – ultimi ma non per importanza – di chi lo frequenta. Continuiamo a crederci, e a renderci disponibili in questo senso.

Gli sviluppi degli ultimi giorni, però, ci impongono qualche constatazione. Riesce difficile non condividere col Presidente del Circolone qualche perplessità sulle istanze che alcuni residenti di via Gaeta hanno reso pubbliche per bocca della consigliera Tiziana Colombo.

Ferioli ci ricorda, non per la prima volta, una storia più che centenaria, che tuttavia non possiamo leggere come una giustificazione di per sé. Sono le iniziative intraprese negli ultimi anni – le barriere, i controlli anche all’esterno, gli spazi limitati, fino alle silent-disco – a dimostrare che il Circolone ha agito per sanare le mancanze addebitate ed è un soggetto con cui è possibile dialogare.

Certo, sono rimedi attuati anche a seguito di cause vinte dai residenti in protesta, i quali legittimamente pretendono poi il rispetto della recente ordinanza del Sindaco. I quali, però, non si fermano qui, lamentando che lo stop alla musica dal vivo non ha garantito – prevedibilmente, osiamo dire – l’assoluto silenzio. E, con la lettera portata all’attenzione del consiglio comunale, manifestano un chiaro disprezzo per la proposta culturale del Circolone; dunque noi, che non siamo parti in causa ma che quella musica e quegli incontri li apprezziamo, ci chiediamo a che titolo si ergano ad arbitri della cultura.

Il Circolone ritiene che “l’Amministrazione debba essere in grado di imporre il dialogo con piccole aree di malcontento se convinta della validità dei diritti collettivi che il Circolone rappresenta”. Una visione che condividiamo: imporre il dialogo, non la soluzione, che deve essere condivisa. Eppure, gli autori della lettera citano letteralmente quella frase e se ne dicono quasi scandalizzati.

Con queste premesse, sarebbe difficile assegnare in parti uguali il peso di un'eventuale mancata soluzione. Da questa situazione si esce solo mettendo da parte pregiudizi e intransigenze inutili, e accettando una discussione ragionevole e costruttiva alla ricerca di un punto di equilibrio".

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