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“Ricordiamo le Patronesse dell’Ospedale, alle origini del Volontariato”

30 Settembre 2015

Riceviamo e pubblichiamo

La giornata del Volontariato di domenica scorsa in piazza San Magno e la foto in testa all’articolo su Legnanonews dedicata all’ACVO  meritano di ricordare come questa Associazione, presieduta da Christina Alberti, e parte della Casa del Volontariato, possa fregiarsi a ragione del titolo di “ pionieri”.

Chi ha qualche capello bianco si ricorda certo delle Patronesse  dell’Ospedale di Legnano che, con dedizione ed impegno, giravano per i vecchi reparti, portando sollievo ai malati e facendo donazioni all’ospedale di attrezzature.

Sulle loro orme altre associazioni locali, di più recente costituzione, si sono inserite nel contesto cittadino, con finalità analoghe e significativa visibilità. Affermazione di quanto il Volontariato sia cresciuto e divenuto elemento sussidiario alle Istituzioni.

Non sarà sfuggito all’occhio attento come il simbolo dell’Azienda Ospedaliera di Legnano e il simbolo delle “Patronesse” siano sostanzialmente coincidenti, in quanto furono proprio le Patronesse  le depositarie del simbolo e del distintivo da parte  dell’Ospedale .

Un' identità non solo di immagine, ma di attenzione alla persona ed ai suoi bisogni di sofferente! 

Da quell'8 maggio 1930 , per iniziativa della signora Settimia Candiani, figlia del notaio Cesare, uno dei promotori della fondazione dell'Ospedale di Legnano, l'Associazione svolge un ruolo di aiuto, supporto e collaborazione con l'ente medesimo.

Nata col nome di “Comitato Patronesse dell'Ospedale di Circolo di Legnano”, ha incentivato la propria attività, aumentando progressivamente il numero delle associate e fornendo servizi sempre più adeguati alle esigenze via via manifestatesi con l'incremento della struttura ospedaliera, l'aumento dei posti letto e l'introduzione del nuovo sistema mutualistico, che accrebbe notevolmente il numero dei degenti all'inizio degli anni '50 del secolo scorso.

L'attività, ridotta durante la  seconda guerra mondiale, riprese con vigore e il 17 novembre 1953 il Consiglio di Amministrazione dell' Ospedale sanzionò l'attività del Comitato stesso, che si dotò di un proprio regolamento.

In questo periodo il Comitato si occupava non solo di aiutare concretamente i pazienti vittime del conflitto – orfani, disadattati, anziani soli – ma anche di espletare  pratiche burocratiche a favore dei più bisognosi.

Nel 1972, sotto la presidenza di Lia Giradi Pezza , venne stilato  un nuovo regolamento, più adeguato alle mutate esigenze. L'originaria   denominazione “Comitato Patronesse” si mutò  in “ Comitato Collaboratrici Volontarie Ospedaliere” per assumere l'attuale denominazione (Associazione Collaboratrici Volontarie dell'Ospedale Civile di Legnano) con l'approvazione del nuovo statuto  nell'assemblea straordinaria del 21 giugno 2010.

L'Associazione  è una Onlus iscritta al Registro Generale Volontariato Regione Lombardia  con Decreto n.°  51497 del 27/01/1994.

La sensibilità delle presidenti che si sono succedute ha sempre garantito che l'attività rispondesse ai bisogni nuovi che si manifestavano; già  dal 1958 fu erogata una somma considerevole per l'arredamento e l'attrezzatura scientifica della sala operatoria di chirurgia pediatrica. Successivamente  l'Associazione  ha  continuato la propria azione a favore dei degenti ed ha provveduto, secondo  le proprie disponibilità, all'acquisto di attrezzature scientifiche per i vari reparti. Dal 1972 sono state investite somme considerevoli per tali dotazioni.

L'Associazione ha anche sostenuto con una borsa di studio triennale  una ricercatrice biologa nell’ambito del laboratorio di Biologia Molecolare dell’U.O. Complessa di Anatomia Patologica dell’Ospedale di Legnano.

Attualmente i  compiti dell'Associazione, che si è sempre  dedicata alle cure morali e materiali dei ricoverati e dei loro parenti, spaziano dall' accoglienza al desk  per informazioni, guida ed ascolto, alle  visite ai degenti nei reparti , negli orari e giorni stabiliti, alla somministrazione dei pasti del mezzogiorno per chi non è autonomo, alla fornitura di biancheria e indumenti per degenti di ogni età, all' assistenza ed intrattenimento quotidiano ai bambini nel reparto di Pediatria, negli ambulatori medico e chirurgico, nonché alla cura dell'area giochi del Pronto Soccorso, che ha attrezzato di un televisore.

Ivaldo Pahle

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