Quantcast

Ricerca

» Invia una lettera

Famiglia Cancelliere: “Indignati per un assassino che continua a violare la legge”

4 Luglio 2015

Il video e la sua pubblicazione rappresentano una palese e gravissima violazione del divieto di comunicare imposta dall’Autorità Giudiziaria al sig. Roberto Colombo, condannato per omicidio e attualmente agli arresti domiciliari.
Colombo ha già sostenuto queste stesse dichiarazioni avanti ai magistrati, i quali, ritenendole false e calunniose, lo hanno condannato.
I processi non si celebrano sui network, ma nelle aule dei Tribunali, presso cui Colombo si è già difeso, avvalendosi di due valenti avvocati.
Ci si dovrebbe indignare perché il responsabile di un assassino così feroce è stato condannato a soli 17 anni e perché si trova ancora  agli arresti domiciliari presso una accogliente casa di cura dopo tre anni dall’omicidio. E, come se non bastasse, continua a violare la legge realizzando e facendo diffondere il presente video, per il quale è stata già sporta denuncia querela nei confronti dello stesso Colombo, della signora Anna Maria Beltrami Leonardi che si è resa responsabile per averlo pubblicato, e di tutti coloro che verrano individuati corresponsabili per i fatti in questione dall’Autorità Giudiziaria procedente.
Si sottolinea che Colombo, il quale potrebbe e dovrebbe stare in carcere per aver massacrato Stefania Cancelliere con ferocia inaudita, continua a fare i suoi comodi in questa casa di cura A SPESE DEI CONTRIBUENTI (il costo giornaliero è pari ad euro 150,00; per 3 anni = oltre 164.000,00 euro).

Avv. Livio Cancelliere


In segno di rispetto nei confronti della famiglia Cancelliere e convinti che alla fine ci sarà comprensione anche per un'operazione non consentita dalla legge sulla stampa, abbiamo rimosso il video dal nostro servizio. Se dovessimo finire davanti a un magistrato… chiederemo aiuto all'avv. Livio Cancelliere, al quale va tutta la nostra stima per aver inteso che non avevamo alcuna intenzione di offendere la memoria della sorella Stefania e di sostenere la tesi di un condannato per omicidio. Noi, per primi, siamo convinti che le sentenze vanno rispettate, non commentate.

marco tajé

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.