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“La Buona Scuola non è una Buona Riforma”

29 Giugno 2015

Riceviamo e pubblichiamo

Il 7 luglio il ddl sulla Buona Scuola ritorna alla Camera per l’approvazione definitiva. Questa volta non sono concessi né emendamenti né modifiche. Il maxiemendamento sarà votato così come è uscito dal Senato e con molta probabilità facendo ricorso all’ennesima fiducia.

Un solo articolo per più di duecento commi. Organici, autonomia, super presidi, piano straordinario  assunzioni, merito e carriera dei docenti e, poi ancora, altre deleghe in bianco  al governo.

Una cosa è certa. La Buona Scuola voluta da Renzi, non è una buona riforma. Non è neanche una riforma. E’ un aggiustaggio malriuscito della scuola voluta dal centrodestra. Non a caso tagli, curricula e indirizzi restano identici. La novità più sbandierata è quella dell’organico potenziato che ahimè rischia di deludere le attese. 

Cinquantamila posti aggiuntivi da distribuire alle 8500 istituzioni scolastiche del Paese fanno una media di 7 posti cadauna.

Troppi o pochi sette posti? Dovrebbero servire a coprire posti vacanti, evitare le supplenze brevi fino a 10gg. e per l’arricchimento dell’offerta formativa.

Su questi posti è prevista la chiamata diretta dei docenti da parte del dirigente scolastico che li sceglierà da appositi albi territoriali. Non più graduatorie e punteggi ma titoli ed esperienze maturate sul campo. E per il futuro, assunzioni solo tramite concorsi pubblici per titoli ed esami, ogni tre anni. Limite quest’ultimo ribadito per le assunzioni a tempo determinato. 

Non più di tre anni, anzi in coerenza con la sentenza dell’Alta Corte di giustizia europea, non più di trentasei mesi. E poi la valutazione del merito annacquata, con un comitato formato da tre docenti, un membro esterno,  il dirigente scolastico, due genitori o un genitore e uno studente nella secondaria. E ancora, altri colpi inferti al contratto nazionale  su formazione, mobilità all’interno di un processo di rilegificazione dello stato giuridico del personale della scuola !

Ai docenti questa Buona Scuola, sicuramente non piace, come hanno dimostrato il 5 maggio, nel più grande sciopero generale che la scuola ricordi! E poi ancora col blocco degli scrutini.

Ma una Buona Scuola senz’anima e  senza la collaborazione convinta dei rematori-docenti che poi son quelli che la dovranno realizzare,   è destinata a finire sugli scogli.

Il ricatto delle centomila assunzioni alla fine rivelato per quello che era: un maldestro boomerang per far digerire una minestra riscaldata. Ma il mondo della scuola ha detto no!

Pippo Frisone

flcgil legnano

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