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Palio: “Chi è causa del suo male, pianga se stesso!”

1 Aprile 2015

Riceviamo e pubblichiamo:

Egregio Direttore, ci sarebbe da dire “meglio tardi che mai” ma è una considerazione che non mi ha mai convinto! Se sei in ritardo hai perso una opportunità e non ci sono ne se ne ma che tengano! Sei stato solo inefficiente, disinteressato o….altro!

E’ la considerazione che nasce da quanto ha scritto Pierantonio Ferrario nella sua “svegliatina “ alle contrade. La mia opinione è conosciuta da tempo, non dovrei implementare un dibattito che è sempre stato tra sordi! Mi sembra comunque il caso di sottolineare le verità, anche se parziali, che l’amico Piero ha fatto emergere, assolutamente condivisibili da parte del sottoscritto.

Le frasi fatte sono spesso delle idiozie ma me ne viene un'altra! “Chi è causa del suo male, pianga se stesso”! La nostra manifestazione storica è una cosa seria, a suo tempo l’ho definita un gioco (espressione prima criticata e poi ripresa da tutti) che poteva anche essere intelligente! Ora mi sembra veramente solo un gioco di vetrine!

Negli ultimi tre anni il degrado della manifestazione è stato evidentissimo, la causa non può essere imputata solo a una retorica di partito, anche se è la prima causa! Cosa ha fatto la massima espressione delle contrade per impedire che l’attuale Amministrazione valutasse di marginale interesse, per i cittadini, quello che per più di mezzo secolo è stato l’evento che ha dato unicità a Legnano? Sarà definita scandalosa questa affermazione, nel senso del marginale, da parte dei componenti il governo della Città. Si sprecheranno i “ma come, abbiamo sempre sottolineato l’importanza del Palio (loro la manifestazione storica la chiamano così), in tutte le situazioni abbiamo garantito la nostra partecipazione, abbiamo investito, come si permette questo “personaggio” di criticare…..”.

Ho la convinzione che questa volta le vere verità non si possano nascondere! Il grande flop di Expo 2015 inchioda l’Amministrazione Pubblica alle proprie responsabilità! Già, ma chi è stato ed è a capo del Collegio negli ultimi anni, le reggenze delle contrade, sono esenti da colpe? Credo proprio di no!

Piero dice che i componenti le contrade devono essere solo loro i primi attori. La manifestazione senza le contrade non può esistere, vero! Ma poi definisce i contradaioli dei dopolavoristi! Io non ho nulla contro i dopolavoristi ma non sono d’accordo sulla definizione del ruolo di “passacarte” per chi, nonostante tutto, è stato comunque molto più efficiente (più nel passato, meno nel presente per le ragioni citate) rispetto alle contrade nel gestire la manifestazione.

Le critiche, per essere costruttive, non possono restare senza ipotesi di miglioramento. Cosa fare all’ora? Mi sembra pleonastico iniziare col dire che il Collegio dei Capitani e delle Contrade debba ritornare a giocare un ruolo paritetico a quello dell’Amministrazione Pubblica che resta comunque insostituibile. Possono andare bene anche le fondazioni (non era difficile prevederlo), sempre che non siano la maniera “occulta” per demandare responsabilità e investimenti. Bisogna far conoscere alla cittadinanza quello che viene fatto in Collegio aprendo alla stampa le riunioni dei capitoli. Può essere folle, ma pensare che le contrade possano in qualche maniera pesare politicamente non mi sembra così impossibile.

Se ci fosse un vero patto a favore della manifestazione tra le contrade e se in sede di elezioni si formasse un “asse” (non un partito per l’amor di Dio) in grado di favorire una compagine che dimostri attenzione verso la nostra manifestazione storica, non pensate sia la maniera per ritornare ad essere più considerati, più incentivati a migliorare, più in grado di far conoscere Legnano fuori dai nostri confini, meno personalisti e, per chi è interessato, avere una vetrina con più luci?

Conoscendo l’ambiente consiglierei ai politici, se del caso, di non dare molto peso a questa opportunità anche se, per le contrade, di opportunità si tratta! Il personalismo è così forte, la gestione approssimativa delle reggenze, l’inconsistenza del Collegio è un baluardo sicuro verso un possibile pericolo. Però non è mai detto!

Grazie Direttore per l’attenzione, spero di non averla tediata!

Rino Franchi

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