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Franco Tosi: si salvi chi può…

24 Gennaio 2015

Riceviamo e pubblichiamo:

Nelle ultime settimane, si è intensificata la rassegna stampa sul problema Franco Tosi… Ciascuno spara la sua, un fiume di parole inutili, una catena di incontri inconcludenti, nessuno che vuole raccontare la verità…

Io non racconterò la verità, quella la lasciamo agli uomini saggi o morti in croce, io dico la mia, che si chiama REALTA' e non perdo tempo ad illudere gente su un futuro che non c'è. La Franco Tosi è un'azienda tecnicamente fallita, immersa in una formalina che la tiene in vita per il suo storico valore, niente di più, c'è un commissario che sta mediando il salvataggio di 200 posti di lavoro si e no e dopo bisogna parlare di futuro di quella immensa area.Punto.

Mi fanno ridere i Salvini che vengono qui a fare il cinema coi giornalisti, mi fanno ridere i consiglieri regionali a 5 stelle che annunciano mozioni in parlamento, mi fa ridere il Sindaco che proprio oggi annuncia che la FTM non si sposterà dall'altomilanese… AHahahha, l'altomilanese, l'altra boiata inventata da chissà chi, un'altra Padania buttata li per riempirsi la bocca e per far vedere che si sa raccontare qualcosa… Provate a chiedere agli 'illuminati' dell'altomilanese cosa è l'Altomilanese…Ognuno darà i confini che gli pare, chi vuole arrivare fino a Gallarate, chi fino a Saronno, chi mette dentro il castanese, il magentino… Na boiata che non è mai esistita e mai esisterà, se lo mettano in zucca tutti…

Però dire la verità alla gente, pare brutto, pare brutto guardarsi indietro di qualche decennio per capire che queste 'tragedie' le abbiamo già vissute: De Angeli Frua, Agosti, Dell'Acqua, Bernocchi, Cantoni, Comerio, Pensotti, Manifattura di Legnano… E anche in quei casi, i sindaci dell'epoca a sudare per mediare qualcosa che non si può mediare, perchè quando la crisi scotta, andar vicino ad essa , causa bruciature, e dolenti.

La Franco Tosi, non è una privilegiata, è una ex grande azienda saccheggiata ed edulcorata, tanto più che ora c'è un nome più che fittizio. Fatevene una ragione, oramai siamo alla fine fine, si salvi chi può e poi si parli del futuro di quell'area, che per un secolo abbondante ha portato nel mondo la laboriosità e le idee innovative di grandi cervelli, ora rimangono i ricordi.

Suvvia, pensare positivo per il futuro, non è indugiare, è avere qualche idea, è trovare qualche cordata di imprenditori capace di realizzarla, ma basta proclami, il teatrino ha stufato fino ad essere addirittura stomachevole.

Daniele Berti

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