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Pronto soccorso al limite della malasanità

13 Ottobre 2014

Egr. Direttore,   
pur riconoscendo la grande opera quale è la nostra struttura ospedaliera, devo comunque segnalare un disservizio per quanto concerne l’organizzazione del Pronto Soccorso.

Premetto che non e’ mai stata abitudine della mia famiglia approfittare  del servizio sopra indicato se non strettamente necessario ma nel momento in cui ne dovessi rilevare la necessità, la struttura ospedaliera della mia citta’ dovrebbe garantirmi  l’assistenza adeguata, per la quale abbiamo tutti diritto.

Le sottopongo il mio caso: ho ricoverato mio padre Venerdi 10 ottobre; con l’ausilio della  Croce Rossa (solerte) siamo arrivati al Pronto Soccorso alle 11,30 circa, e dopo che l’infermiera di turno ci ha sottoposto a delle domande di routine e’ stato  attribuito a mio padre un Codice Verde.

Mio padre ha 83 anni – in quel preciso istante era debole, emanava pochi suoni dalla bocca, parole senza senso (da qualche giorno diceva cose senza senso e non riconosceva nemmeno noi familiari), non mangiava e beveva ancor meno – il nostro medico dopo varie visite chiaramente non potendo far altro che avvisarci di una ipotetica patologia ha suggerito il ricovero.   Con mia madre (78 anni) non in perfetta forma fisica abbiamo pazientemente aspettato il nostro turno in sala  di attesa.

Ore 11,40 la registrazione Codice Verde – ore 16 non sapevamo ancora nulla – ore 17 ci sentiamo richiamare da un’ infermiera,  la quale si lamentava del fatto che mio padre disturbava gli altri malati, nonche’ i medici “che stavano facendo del loro meglio”. In quel momento  mio padre, pur non riconoscendomi, chiedeva  di scendere da lettino, per recarsi al bagno. Ho cercato in tutti i modi di tranquillizzarlo, senza però riuscirci.

Mio padre si reggeva a malapena  in piedi e da sola non sarei mai riuscita a sollevarlo dal lettino (sottolineo che sul lettino ci stava dalle 11,30 del mattino)   chiedo,cortesemente, l’intervento di un  un infermiere il quale mi risponde: “Suo padre si puo’ alzare?” logicamente rispondo: non da solo e ancora l’infermiere chiede: “ma non ha il pannolone?”, alla mia risposta affermativa, l’infermiere mi risponde “ dica a suo padre di farla nel pannolone”

Direttore, un nodo alla gola mi si e’ stretto talmente forte che a fatica ho trattenuto le lacrime; scusi ma un figlia puo’ dir  questo  ad un padre che l’ha cullata e cresciuta e che grazie a Lui e ai suoi insegnamenti e’ diventata la donna che oggi Le sta scrivendo?     

Mi sono ripresa all’istante e rivolgendomi all’infermiere ho risposto che NON VI ERA UMANITA’.

Ritorno da mio padre e, nel frattempo si erano fatte le 17,30 – ho atteso ancora qualche minuto ma niente l’infermiere non arrivava; a quel punto mi sono fatta forza ho dovuto dire a mio padre (che si lamentava) l’inevitabile.

Ore 18 mio padre era ancora sul lettino al freddo  in attesa di essere visitato (83 anni), mia madre in saletta 78 anni.

Esco  dalla camera del pronto soccorso e mi dirigo verso la reception. Verifico il display tutti i codici gialli da tempo erano stati presi in carico – altri codici verdi seguivano quello di mio padre con la differenza che il codice  di mio padre  era stato registrato in mattinata tutti gli altri erano registrati dopo le 14,30.

Direttore a questo punto non potevo far altro che lamentarmi del disservizio.

La ragazza allo sportello mi risponde “non so che dirle si rivolga ai medici” e ancora aggiunge   “mi dispiace doverle comunicare che sta arrivando un altro codice giallo” e suo padre dovra’ ulteriormente attendere.

A quel punto l’ira ha preso il sopravvento. Ho chiesto di parlare con un Direttore – con un Responsabile ma nessuno parlava e tutti tacevano. Mi sono recata (dal pronto soccorso) all’ufficio Urp anche se certa non trovarvi alcun impiegato logicamente vista l’ora tarda. Il CUP  ancora attivo ha raccolto la mia disperazione e le impiegate GENTILISSIME si sono prodigate nell’aiutarmi chiamando direttamente chi di competenza.

Dopo circa 20 minuti la ragazza del Cup mi risponde che mio padre stava per essere visitato ore 19

Ore 20,30 ci comunicano che mio padre doveva essere ricoverato diagnosi dopo i vari esami: leggero ictus   riscontrato una leggera forma di diabete  e probabilmente inizio di Alzaimer

 ORE 21 in reparto : MIO PADRE, CODICE VERDE          

Grazie per la sua attenzione

Lettera firmata


(m.tajè) – Come in tutti questi casi, il nostro suggerimento è infornare l'URP dell'azienda ospedaliera. Ci è sempre stato garantito che tutte le segnalazioni vengono prese in considerazione e fornita una risposta. In ogni caso, descritto in questo modo, il caso è il segnale di un servizio che così non può funzionare. 

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