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Legnano e Cuggiono, due ospedali che sanno “portare per mano” pazienti e familiari

5 Agosto 2014

Genitlissimo Direttore, 

si parla troppo spesso con toni negativi della Sanità Pubblica, sottolineando casi di malasanità o comportamenti negativi. Invece noi vorremmo mettere in luce esempi di vera eccellenza, che, purtroppo in circostanze dolorose, abbiamo potuto constatare di persona. Negli ultimi due anni, infatti, mio padre Luigi è stato un paziente in cura presso l’Azienda Ospedaliera di Legnano, dapprima presso il Reparto di Degenza Oncologica, successivamente in maniera continuativa presso il Reparto di Day Hospital Oncologico a Legnano ed ha terminato il suo cammino di malato presso l’Hospice – Reparto Cure Palliative dell’Ospedale di Cuggiono.

In questo lungo arco di tempo siamo stati veramente “portati per mano” dai Medici, dal Personale Infermieristico e dagli Operatori Socio Sanitari di queste unità, persone che hanno saputo accompagnare in un percorso di per sé doloroso sia mio padre, sia la nostra famiglia, dimostrando professionalità, serietà, attenzione verso il malato e calore umano, anche al di là di quello si potrebbe considerare il “normale” standard del rapporto con i pazienti.

Per questo vorremmo pubblicamente ringraziare tutto il personale dei tre reparti dell’Azienda Ospedaliera di Legnano, Reparto di Degenza Oncologica, in particolare la dottoressa Anna Calcagno, e Reparto di Day Hospital Oncologico dell’Ospedale di Legnano, con un grazie particolare al dottor Marco Luoni che ogni giorno è un “eroe semplice” per decine di malati di tumore, ed infine l’Hospice – Reparto Cure Palliative dell’Ospedale di Cuggiono, il cui personale si impegna quotidianamente in una lotta alla sofferenza, e che con la loro dedizione, il loro sorriso e la loro serenità rendono sopportabili i terribili momenti passati da malati e familiari nella struttura, riuscendo a fare sentire “a casa” questi particolari pazienti.

Concludiamo con questa frase dal film “Patch Adams”, che riassume quanto abbiamo vissuto grazie al loro silenzioso lavoro in questi due lunghi anni:

“Se si cura una malattia, si vince o si perde; ma se si cura una persona, vi garantisco che si vince sempre, qualunque sia l’esito della malattia”

Grazie!

Elisanna, Elena e Paolo Crippa

 

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