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Profughi in arrivo: “Condizioni inaccettabili”

Per i sindaci il documento contiene oneri che da soli non possono sopportare... Il contenuto del Protocollo D'Intesa

I Comuni dell'Alto Milanese non hanno accettato il protocollo d'intesa che, come recita il suo titolo, prevede l'accoglienza diffusa di richiedenti asilo sul territorio. Non perchè si sono tirati indietro rispetto alla volontà di inserire in un progetto di integrazione e accoglienza i profughi in arrivo, ma perchè «non sono state date le dovute garanzie in termini di gestione, sicurezza e di numero di persone da collocare». Così ha spiegato il sindaco di Inveruno, Sara Bettinelli, durante la conferenza stampa convocata oggi, 18 novembre, dopo l'incontro di ieri con il Prefetto di Milano Alessandro Marangoni

Il territorio, che comprende 19 dei 22 Comuni della Zona Omogenea, ha risposto quindi all'unanimità e negativamente al protocollo d'intesa presentato dal Prefetto: scelta che non esclude comunque l'arrivo di profughi in futuro, ma che rimanda ad un progetto più chiaro dove gli enti locali non siano chiamati a sobbarcarsi oneri che non possono sopportare in termini economici e di risorse.

Come spiegato da Bettinelli, «i Comuni hanno la volontà di mettersi in prima fila di fronte ad una problematicità che coinvolge tutti, ma ci siamo trovati di fronte ad una richiesta inaccettabile a cui non possiamo far fronte. Non ci sono gli strumenti per passare dalla volontà alla pratica: non abbiamo i mezzi per proseguire rispetto alle condizioni date, per cui abbiamo interrotto questo percorso. La Prefettura però non ha ancora rinunciato ad una collaborazione con noi».

Concorde sulla mancancanza di mezzi per proseguire rispetto alle condizioni anche il sindaco di San Giorgio su Legnano Walter Cecchin, che ha inoltre invitato i suoi colleghi «a riflettere sulla necessità che, in base allo S.P.R.A.R. (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, n.d.r.), i migranti identificati che risultano profughi vengano accolti da tutti i Comuni, indipendentemente da eventuali idee politiche diverse». Il riferimento è ai Comuni di Nerviano, Parabiago e Turbigo, che hanno deciso di non aderire al progetto di accoglienza diffusa di richiedenti protezione internazionale.

Anche il sindaco di San Vittore Olona Marilena Vercesi si è associata all’appello del primo cittadino sangiorgese, sottolineando che il suo Comune ha già messo a disposizione un totale di 27 posti per i richiedenti asilo (23 posti nell’ambito del progetto S.P.R.A.R., ratificando un accordo stipulato dal Comune di Rho con il Ministero dell'Interno, e altri 4 posti in forza di un accordo fra una cooperativa cittadina e il Prefetto), con «risultati che, con una progettualità sostenibile, hanno avuto una valenza positiva».

Quanto all’eventuale individuazione dell’ex Caserma “Luigi Cadorna” quale struttura idonea a dare alloggio ad un elevato numero di richiedenti asilo, infine, il sindaco di Legnano Alberto Centinaio ha ribadito che farà di tutto «perché questa eventualità non venga riproposta, anche perchè il percorso dell’amministrazione denota un grande sforzo per trovare alternative nell’ambito di un progetto di integrazione».

Servizio di Manuela Zoni e Leda Mocchetti

Leggi anche: Profughi in arrivo: il contenuto del protocollo d'intesa

Redazione
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Pubblicato il 18 Novembre 2016
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