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Lettera dei dipendenti Accam sulla qualifica R1

I lavoratori dell'inceneritore operano "nel rispetto degli interessi della collettività, la salubrità dell’aria e dell’ambiente circostante"...

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei dipendenti Accam.


A seguito della pubblicazione di notizie relative al conseguimento della qualifica R1, ci vediamo costretti ad una replica doverosa ad esclusiva tutela della nostra correttezza professionale. Non possiamo difatti che dissentire, in toto, su quanto proclamato dalla stampa locale in quanto il conseguimento della qualifica R1 costituisce adempimento a una previsione normativa (D. Lgs. 164/2014 art 35, cd. decreto Sblocca Italia) che mira all’autosufficienza nazionale nella gestione dei rifiuti urbani puntando a forme di recupero, anche energetico, diverse dall’utilizzo della discarica.  

Pertanto il riferimento al fatto che il conseguimento di tale qualifica implichi necessariamente l’obbligo di accettazione di rifiuti da altre Regioni d’Italia non è supportato da alcun provvedimento normativo attualmente vigente. Il procedimento per il conseguimento della qualifica R1 è un procedimento delle competenti autorità regionali in attuazione del comma 5. dell’art. 35 del D. Lgs. 164/2014, di cui la dirigenza di ACCAM e i dipendenti tutti non hanno segretato mai e poi mai alcunché in quanto gli organi preposti erano e sono al corrente dello svolgimento di tutto l’iter procedimentale, come dimostrato dagli scambi di corrispondenza dove, gli Organi individuati dal Responsabile del Procedimento, sono in indirizzo.

 A nostra volta, trattandosi di un procedimento amministrativo, è stato ed è dovere d’ufficio dei dipendenti e di ACCAM stessa dare seguito alle richieste di legge. Per quanto sopra, i dipendenti ACCAM ritengono di aver svolto correttamente il proprio lavoro, come hanno sempre fatto e come continueranno a fare. Riteniamo necessario precisare che, con il nostro operato, l’impianto è sempre stato condotto nel rispetto nella normativa vigente, con particolare attenzione agli aspetti ambientali e di sicurezza tanto più che ACCAM, grazie allo spirito di abnegazione al lavoro di ognuno di noi, ha ottenuto entrambe le certificazioni in materia (UNI EN ISO 14001 E OHSAS 18001), ha sempre adempiuto alle direttive date dai precedenti C.d.A. su mandato dell’Assemblea e, come ultimo risultato, ha correttamente fornito i dati previsti dalla norma per stabilire lo stato di rendimento energetico che certifica il fatto che l’impianto risulta avere un buon grado di efficienza. Argomento quest’ultimo su cui sono stati pubblicati articoli che falsamente hanno affermato il contrario. Riprova di quanto sopra è indubbiamente il fatto che nel bacino di utenza servito da ACCAM non si siano mai verificate le emergenze rifiuti ormai note alle cronache; questo perché la dipendenza di ACCAM ha evidentemente svolto al meglio il proprio lavoro garantendo il servizio 365 gg all’anno, 24h su 24.

Per quanto già detto, si comprenderà la profonda amarezza e il senso di sconsolazione, lo stupore e l’indignazione che ci colpiscono ogniqualvolta pervengono accuse rivolte al nostro operato dagli organi di stampa, a seguito di proclami politici e di alcune associazioni ambientaliste o presunte tali, prive di onestà e correttezza intellettuale, in un momento di particolare incertezza sul futuro nostro e dell’Azienda, anche considerato che qualcuno ha univocamente e strumentalmente eletto ACCAM ad impianto più obsoleto ed inquinante della Regione Lombardia, smentito dai dati tecnici rilevati in tempo reale da Arpa Lombardia.     Riteniamo quindi che certe notizie vadano ad inficiare e deprimere il lavoro, il merito e la professionalità dei dipendenti di questa azienda, sempre svolto nel rispetto delle regole della trasparenza, della correttezza, del buon andamento, dell’efficacia, dell’efficienza ed economicità, che ci contraddistingue e che peraltro, per gli strumenti oggi forniti dalla legge, sono sempre verificabili da qualsiasi cittadino.

Ad oggi, nonostante i risultati conseguiti, continuiamo a lavorare in un clima di profonda incertezza determinato dal fatto che non ci è dato di sapere:

‐ i termini della dismissione, considerato che la chiusura dell’impianto di termovalorizzazione non può essere graduale in quanto il suo funzionamento, per ragioni tecniche ed economiche, non può essere al di sotto del minimo tecnico ma deve essere del tipo on‐off;

‐ se il processo di aggregazione tra le Società della Raccolta ed ACCAM è in atto e se si concluderà in senso positivo; ‐ su quale area dovrà essere costruito l’impianto di selezione a freddo e l’impianto di trattamento dell’umido, considerato che il Comune di Busto Arsizio ha chiaramente confermato che non concederà l’area oltre il 2025; ‐ quale sarà il bacino di utenza di riferimento per la progettazione per la nuova impiantistica ed in ogni caso per qualsiasi scelta futura;  

‐ lo stato dello studio di fattibilità degli impianti alternativi. In merito alla redazione di tale studio, viste le competenze e le professionalità interne all’organizzazione di ACCAM, il personale dipendente ha sempre manifestato la disponibilità per tale attività, anche al fine di conseguire congrui risparmi per all’azienda;

‐ se ed in che termini possiamo procedere con il rinnovo dei contratti di servizio con durata almeno quindicennale. Appare evidente quindi lo stato di frustrazione in cui ci troviamo, non comprendendo in che modo si intenda tutelare lo stato occupazionale in una simile situazione di incertezza che speravamo si risolvesse con la nomina di nuovi vertici a cui i Soci avrebbero chiarito posizioni e obiettivi; prendiamo comunque favorevolmente atto dell’impegno assunto dal nuovo C.d.A. di indicarci a breve gli obiettivi per il prossimo futuro.

Qualora perdurasse la diffusione di notizie false, volte a gettare ombre, al limite del lecito, sull’operato dei dipendenti di questa società, che hanno continuato a lavorare, nonostante tutto, con lo stesso spirito di profonda abnegazione che riconfermiamo, con l’obiettivo di tutelare gli interessi della collettività, la salubrità dell’aria e dell’ambiente circostante, nel rispetto del principio di legalità , non esiteremo ad adire le autorità competenti affinché facciano luce e chiarezza sulla “vicenda ACCAM” una volta per tutte.

I Dipendenti ACCAM Il presente documento è stato condiviso dall’Organizzazione Sindacale FIADEL rappresentata da Domenico Godano, Gennaro Roberto e Aldo Tritto.

Redazione
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Pubblicato il 29 Luglio 2015
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