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25 Aprile a Dairago: l’intervento di Andrea Formigoni

A Dairago, oggi, per le cerimonie del 25 Aprile, ecco l'intervento di Andrea Formigoni, giovane consigliere comunale del PD Legnano...

A Dairago, oggi, per le cerimonie del 25 Aprile, ecco l'intervento di Andrea Formigoni, giovane consigliere comunale del PD Legnano, inviato dal presidente Anpi Luigi Albani


Non saremmo qui oggi senza il sacrificio dei tanti partigiani che hanno donato la propria esistenza per gli ideali di democrazia e libertà.

Numerosi furono i giovani italiani che con coraggio divennero i portavoce di questi nobili principi e presero parte ai movimenti di liberazione.
La storia italiana ci ricorda come l’unità di intenti fu in grado di unire diverse esperienze politiche e di pensiero per garantire alla generazioni future la libertà di uno stato democratico. Il 25 aprile infatti non rappresenta solo la liberazione dal fascismo ma anche la nascita di uno stato democratico che tra qualche mese compirà 70 anni e che durante tutti questi anni non  è stato risparmiato da attacchi violenti che hanno tentato di minarne le basi della democrazia, come il terrorismo  che caratterizzò gli anni 70 e l’infiltrazione di associazioni mafiose e malavitose che perdura ancora oggi.

I giovani partigiani scelsero in quel momento di stare dalla parte giusta, a costo di pagare a carissimo prezzo quella decisione. Ma quanti di loro hanno perduto la vita? Quanti si sono sacrificati in nome della libertà? Andrebbero ricordati uno ad uno ed io desidero ricordare coloro che pur di espressioni politiche ed estrazioni sociali diverse, hanno perso la vita per un ideale nobile.
Oggi troppo spesso si dimentica ciò che è stato, molte conquiste vengono sottovalutate.
La libertà ci appare un valore dato per scontato e non duramente conquistato.
Questo clima favorisce la nascita e il diffondersi di sentimenti negativi che danno origine a movimenti xenofobi neofascisti, che basano la propria ideologia esclusivamente sulla paura della diversità.

Perché allora dobbiamo festeggiare la libertà ? è difficile spiegarlo. E’ difficile spiegarlo perché la libertà, come disse Pietro Calamandrei, uno dei padri fondatori della nostra nazione, è come l’aria: ci si accorge di quanto vale, quando comincia a mancare. Chi, come me, è nato lontano dalla guerra, dal regime e dall’occupazione nazifascista, non riesce probabilmente neanche a immaginare cosa davvero possa essere accaduto in quegli anni. E’ difficile immaginare che si possa essere perseguitati, incarcerati e addirittura uccisi dallo stato senza aver fatto niente. Uccisi per qualcosa che si pensa , se quel pensiero dissente dal regime. Uccisi per qualcosa in cui si crede, se quella fede non è accettata e condivisa dal regime. Uccisi, non per qualcosa che si è fatto, ma per qualcosa che si è, se il regime ha deciso che non si può essere in quel modo.

Ma proprio da giovane cittadino mi sono chiesto quali sono i valori di allora ancora attuali oggi e vorrei brevemente ricordarne qualcuno insieme a voi:
Innanzitutto il valore inestimabile della libertà. E’ vero che oggi facciamo fatica a valutarlo a comprenderlo in modo pieno ma dovremmo comprendere meglio il significato guardando i volti dei giovani, delle madri e di quelle persone che sono disposte a tutte pur di scappare da situazioni dove la libertà non esiste. Notizie di questi giorni ci hanno messo davanti agli occhi immagini che non vorremmo mai vedere, di decine di persone che in  cerca di un futuro migliore,  hanno perso la vita, proprio per cercare pace e  libertà. 
Poi il valore dell’uguaglianza. La liberazione dal fascismo è avvenuta perché persone diverse si sono messe insieme condividendo un ideale di libertà e di giustizia: erano giovani, operai, sacerdoti, contadini, intellettuali e professionisti, provenienti da classi sociali differenti. Oggi più che mai dobbiamo reinterpretare questo valore. Il nostro paese vince la sfida del futuro solo se si sta insieme, e solo con il contributo di tutti si supera la crisi di questi anni. Tutti devono essere sullo stesso piano, seppur con ruoli diversi. Ma è necessario recuperare un vero senso di popolo solidale, capace di stare unito.    
Ancora il valore del coraggio e della determinazione. Viviamo in un mondo dove ormai siamo presi tutti dalla disperazione. La perdita del lavoro, la crisi economica e della politica, le difficoltà della vita, le vicende legate ad una dilagante corruzione ci hanno fatto perdere fiducia nel futuro. La sensazione è che nulla possa cambiare e che ormai stiamo andando inesorabilmente verso un punto di non ritorno. Mancano segnali di futuro. Ecco proprio ora è necessario ritrovare insieme quel coraggio e quella determinazione che hanno permesso ai nostri partigiani di riappropiarsi del futuro, dando un paese migliore a tutti noi.  
Infine il grande altruismo. Quanti gesti di questo tipo possiamo ricordare. Altruismo vuol dire dare la propria vita per un bene più grande, inestimabile con grande generosità  e senza un ritorno personale. Oggi più che mai dobbiamo trovare persone che hanno voglia di dedicare la propria vita, il proprio tempo per il bene comune senza un tornaconto personale. Se penso al mondo della politica sono sconfortato. Quanti oggi fanno politica con impegno e altruismo e con l’idea  di occuparsi delle cose di tutti per migliorare il nostro paese?   

Ricordare il passato serve per dare speranza al futuro. Questa giornata e l’ANPI hanno proprio questo compito: sensibilizzare le nuove generazioni e favorire la diffusione di principi di pace, rispetto e fratellanza. Come ci ricorda Sandro Pertini Presidente della Repubblica che partecipò alla resistenza,egli nel suo appello ai giovani sottolineava come la nuova resistenza deve consistere nella difesa delle posizioni duramente conquistate, ovvero la difesa della repubblica e della democrazia. I giovani ne devono essere protagonisti con due qualità indispensabili: onestà e coraggio.
Un buon viatico può essere quello del loro coinvolgimento nella vita politica soprattutto in questa fase di incertezza e profondi mutamenti . Nel 2015 a 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale è ancora importante commemorare questi eventi mi chiedo? Lo è, senza dubbio per due ragioni. Innanzi tutto perché è sulla memoria che costruiamo la nostra identità e il nostro futuro. Chi siamo oggi e chi saremo domani, è frutto di ciò che siamo stati. Oggi, nel 2015, non abbiamo ancora finito di lottare per la libertà. Solo per parlare della nostra Italia, vogliamo e dobbiamo liberare ancora la cultura, l’informazione, la scuola e le università. Dobbiamo liberare gli spazi pubblici, li dobbiamo restituire ai cittadini così come i beni delle mafie, le aree violentate dalle speculazioni edilizie e dai disastri ambientali. Ma non solo. Ci sono decine, centinaia di conflitti ancora in atto in tutto il mondo. In molti dei quali siamo coinvolti anche noi. Da tutto questo dobbiamo ancora liberarci.
Credo che per questo scopo sia importante rinnovare la memoria e attualizzare il messaggio così come ha ricordato recentemente il presidente del senato Pietro Grasso: ”la resistenza è molto di più di un capitolo di un manuale di storia…dobbiamo amare e difendere le istituzioni, unirci, farci forza a vicenda, recuperare quel sentimento di solidarietà e speranza che ha animato i partigiani, e lavorare a migliorare questo nostro grande paese”.
E’ opportuno ricordare ciò, soprattutto nei momenti di crisi come quello che stiamo vivendo oggi. Custodire le proprie radici è infatti essenziale per non perdere la speranza in un domani migliore.
Oggi la Resistenza è proprio questo, è la voglia di sopravvivere, di riappropriarsi del passato per conquistare il proprio futuro, per costruire il proprio futuro, quello dei nostri  figli e quello di un grande paese come è la nostra Italia.

Andrea Formigoni, consigliere comunale del PD Legnano

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Aprile 2015
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