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Statuto Città Metropolitana, “una vittoria per l’Alto Milanese”

Accolte due istanze del territorio: la divisione in aree omogenee e l'elezione diretta del Sindaco metropolitano - La soddisfazione di Centinaio...

(v.a) – Lo Statuto della Città Metropolitana che andrà a sostituire la vecchia Provincia di Milano, è stato approvato nella serata di ieri (17 dicembre) a larga maggioranza.

Favorevoli anche i voti del sindaco di Legnano, Alberto Centinaio e del consigliere comunale legnanese (Ncd), Luciano Guidi che hanno visto concretizzarsi due istanze avanzate dal territorio dell'Alto Milanese per ottenere una maggiore rappresentanza: la divisione della Città Metropolitana in aree omogenee e l'elezione diretta del Sindaco. (Qui l'articolo: Città Metropolitana, avanti tutta verso l'area omogenea dell'Alto Milanese).  «In questo modo – commenta soddisfatto il sindaco di Legnano Alberto Centinaio – si riducono i rischi che la nostra zona si trasformi in una sorta di grigia “periferia” della Grande Milano».

 Quali e quante saranno le aree omogenee – come spiega il consigliere Guidi – non è stato ancora definito; seguirà infatti la stesura di un regolamento per decidere come queste saranno gestite. I sindaci del territorio avevano chiesto in più occasioni l'indicazione di un'area omogenea per l'Alto Milanese. Un altro punto che ha trovato soddisfatto in particolare il consigliere Guidi è la divisione del Comune di Milano in municipalità o Comuni.  L'Alto Milanese non sarà però allargato ad altri comuni del varesotto – non è stata accolta la richiesta del sindaco di Busto A, Gigi Farioli, di entrare nella Città Metropolitana (Qui il nostro servizio: Città Metropolitana: Busto e Saronno premono l'acceleratore, Castellanza resta a guardare).

In totale lo Statuto della Città metropolitana è stato approvato con 18 voti favorevoli (il sindaco Pisapia, i consiglieri di centrosinistra, Forza Italia e Ncd), due contrari (Lepore e Fusco della Lega Nord)) e un astenuto (Osnato di Fratelli d'Italia). Due consiglieri (Cappato e Biscardini) presenti in aula non hanno partecipato alla votazione. il voto finale si è tenuto alla 1.45 al termine di una seduta durata quasi 17 ore in cui si è concluso l'esame degli oltre duecento emendamenti presentati. Il testo dello Statuto sarà sottoposto al voto della Conferenza dei Sindaci che si riunirà a Palazzo Isimbardi lunedì 22 dicembre, rispettando così il termine della fine del 2014 per l'approvazione definitiva dello Statuto.

Tra gli obiettivi programmatici della Città metropolitana si legge nello Statuto, c'è «lo sviluppo strategico del territorio, lo sviluppo sostenibile, la qualità urbana diffusa, la promozione della cultura, dei talenti e della qualità della vita sociale. La Città Metropolitana garantisce uguaglianza di trattamento alle persone e alle formazioni sociali nell'esercizio delle libertà e dei diritti, contrastando ogni forma di discriminazione e garantendo condizioni di pari opportunità tra donne e uomini, in ogni campo». Lo Statuto prevede poinumerose forme di partecipazione dei cittadini attraverso interrogazioni, istanze o petizioni oltre alla possibilità di deliberazioni di iniziativa popolare. Sono, inoltre, previsti – secondo specifiche modalità -referendum consultivi, propositivi e abrogativi.

«Il nuovo Statuto della Città Metropolitanail commento integrale del sindaco Alberto Centinaioè il risultato di un intenso lavoro che ha visto la felice sintesi di diverse sensibilità. Non a caso è stato votato a larga maggioranza. Personalmente non posso che esprimere la mia più grande soddisfazione perché si realizza finalmente un sogno: abbiamo un nuovo livello amministrativo che, nelle intenzioni, potrà essere più vicino e attento ai bisogni del territorio. Due sono gli aspetti che voglio sottolineare: l’elezione diretta del futuro Sindaco Metropolitano e la costituzione di aree omogenee. Erano gli elementi su cui avevo molto insistito come fondamentali per le ricadute positive sul futuro dell’Alto Milanese. In questo modo si riducono i rischi che la nostra zona si trasformi in una sorta di grigia “periferia” della Grande Milano. Adesso sta a noi amministratori locali fare sì che la Città Metropolitana si realizzi realmente. Non si tratta di togliere forza e potere ai Comuni ma di entrare in una visione d’insieme in cui l’interesse della propria comunità si concili con quello generale del territorio. Non posso però dimenticare che ieri mattina Palazzo Isimbardi è stato invaso pacificamente da una folta delegazione di dipendenti provinciali che hanno manifestato, anche con toni accesi, le loro preoccupazioni per un incerto futuro occupazionale. A questo riguardo, Governo centrale e Regione Lombardia devono al più presto assumersi le proprie responsabilità: Roma ripensando agli ingenti tagli fatti alle risorse disponibili; il Pirellone definendo rapidamente le funzioni da attribuire alla Città Metropolitana. Solo così sarà possibile dare risposte concrete ai lavoratori ed avere le disponibilità finanziarie per avviare tutte quelle azioni che possano rendere più efficace il lavoro di questo nuovo strumento». 

«L'approvazione a larga maggioranza dello Statuto della Città Metropolitana da parte del Consiglio Metropolitano è una tappa fondamentale in vista della piena operatività di questa nuova istituzione che partirà il primo gennaio. Nei prossimi giorni la Conferenza dei Sindaci dovrà dare il via libera definitivo e in questo modo sarà rispettato l'impegno che avevamo preso per un'approvazione definitiva dello Statuto entro la fine del 2014». Questo il commento di  Giuliano Pisapia, sindaco di Milano e sindaco Metropolitano.

«In queste settimane c'è stato un dibattito serio – prosegue Pisapia – all'interno del Consiglio che ha portato a un testo che regola in modo approfondito la vita della nuova Istituzione. Voglio sottolineare in particolare la decisione di introdurre l'elezione diretta del Sindaco Metropolitano, quando ci saranno le condizioni previste dalla Legge, e la grande apertura a diverse forma di partecipazione attiva da parte dei cittadini». «Questa notte – prosegue Pisapia – è stato fatto il primo passo, un passo importante perché la Città Metropolitana è una grande occasione. È però fondamentale che ci sia maggiore chiarezza sulla delicata questione delle risorse e delle funzioni perché è evidente che senza fondi adeguati c'è il rischio di non poter soddisfare i bisogni e le aspettative dei cittadini. In tempi brevi poi devono essere risolte alcune questioni molto urgenti, a partire da quella relativa ai lavoratori precari. Rimango comunque fiducioso che si possa trovare una soluzione che permetta alla Città Metropolitana di avviare al meglio il suo percorso». 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Dicembre 2014
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