(v.arini) – Accam potrebbe avere un futuro anche senza inceneritore. I sindaci soci, riuniti oggi (15 aprile) in assemblea, hanno infatti dato mandato alla società che gestisce il termovalorizzatore di Borsano di presentare, insieme a Regione e tecnici, uno studio che presenti soluzioni per il trattamento dei rifiuti che siano alternative o integrative al loro incenerimento. La documentazione dovrà essere presentata entro 90 giorni, dopo di che toccherà ai primi cittadini, dati alla mano, prendere una decisione comune. 

Pressoché inutile lo studio incentrato sul revamping presentato alcune settimane fa su mandato degli stessi sindaci che ora non vedono di buon occhio il potenziamento dei forni ma guardano a tecnologie innovative meno inquinanti e basate sul recupero dei materiali e sul riutilizzo, come il centro riciclo o il biodigestore dell'umido: «Tutte soluzioni realistiche – commenta Giorgio Ghiringhelli, amministratore delegato di Accam – che però devono essere anche economicamente sostenibili». All'assemblea erano presenti anche i sindacati in rappresentanza dei lavoratori che temono per il loro futuro lavorativo. 

I sindaci di Legnano, Gallarate e Busto Arsizio sono tornati a parlare della New-Co per la gestione comune e integrata dell'intero ciclo dei rifiuti, come ad una priorità.

Secondo il presidente di Accam Roberto Antonelli la soluzione ideale sarebbe quella di procedere con il rifacimento di una sola linea che possa continuare a bruciare i rifiuti e produrre calore con il teleriscaldamento, tecnologia che interessa anche a Legnano e a Busto Arsizio. Il sindaco di Busto Arsizio ha chiesto la sospensione dell'autorizzazione integrata ambientale.