Quantcast

Pasqua da 40 milioni per i milanesi

Per il giorno della festa vince la qualità, il prezzo è secondario - In Lombardia quasi 16 mila le imprese interessate dalla festa...

Pranzo pasquale da quaranta milioni all’insegna della tradizione per i milanesi, stabile rispetto allo scorso anno.

Le vendite di alimentari e di prodotti tipici legati alla Pasqua durano in media una decina di giorni. Rispetto a un giorno normale, in questo periodo, gli affari aumentano di quasi il 20%.

Per la tavola della festa la preferita è la colomba per oltre la metà degli operatori ma per un terzo circa non mancherà né l’uovo né la colomba. L’importante è che siano di qualità: si scelgono artigianali per una festa importante.

Il prezzo accessibile è infatti una scelta secondaria. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano ad aprile 2014 sugli operatori milanesi dei settori interessati dalla festa tra pasticcerie, macellerie e alimentari. Imprese nei settori interessati dalla festa in Lombardia: sono quasi 16 mila tra panifici e pasticcerie, macellerie, supermercati e alimentari. Il maggior numero di attività si concentra a Milano (oltre 4 mila). Seguono Brescia (2.524), Bergamo (1.846), Varese (1.216) e Pavia (1.127). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al 2013.

LA CARNE – “A fronte di una campagna accanita, in questo periodo prepasquale, contro chi vende capretto e agnello, tutto sommato – rileva Giorgio Pellegrini, presidente dell’Associazione macellai di Milano e provincia (Confcommercio Milano) – le vendite rimangono stabili rispetto allo scorso periodo pasquale 2013. Questo anche per le prenotazioni e le preparazioni di altri tipi di carne: abbiamo una buona tenuta degli arrosti di vitello e manzo. Per i prodotti tipici pasquali, le carni di maggiore qualità provengono principalmente da Toscana e Sardegna. C’è comunque da registrare una discreta presenza anche di produzioni francesi”.

IN GASTRONOMIA – “Capretto e agnello, con patate e carciofi, il cui prezzo medio è di 45 euro al kg. è la portata vincente delle preparazioni gastronomiche in salumeria – sottolinea Dino Borin, presidente di Assofood (l’Associazione del dettaglio alimentare di Confcommercio Milano) – Ma i clienti richiedono anche vitello (28 al kg.) e uova farcite. Interessante, inoltre, la tendenza che vede la scelta di fumanti paste al forno, con verdure di stagione (asparago, carciofi, piselli e fave) per chi non ama la carne sulla tavola pasquale”. “Gli ordinativi – conclude Borin – sono già stati effettuati. Prevediamo un incremento dello 0,5% rispetto allo scorso anno”.

LE COLOMBE – “Vanno per ora abbastanza a rilento – spiega Pietro Restelli, presidente dell’Associazione panificatori di Milano e Monza Brianza (Confcommercio Milano) – le vendite delle colombe pasquali artigianali. In alcuni casi i cali sfiorano il 20%. Su questo prodotto di ricorrenza, però, è anche tradizione che l’acquisto da parte del consumatore avvenga all’ultimo minuto ed è molto combattiva sul prezzo la concorrenza da parte delle aziende industriali nella grande distribuzione. Ma il prodotto artigianale si conferma leader e per le colombe i prezzi variano dai 18 ai 26 euro al kg.”.

LE UOVA – “Nelle vendite delle uova artigianali di Pasqua – afferma Giuseppe Cannavacciuolo, pasticcere associato Assofood (Associazione dettaglio alimentare Confcommercio Milano) – vi è divisione al 50% fra cioccolato fondente e al latte. La pezzatura massima richiesta è di circa 400 grammi. Mentre i bambini richiedono in particolare il cioccolato al latte, la clientela abituale è legata al classico uovo decorato. Non sono particolarmente richieste le uova di cioccolato bianco”. “Una curiosità – prosegue Cannavacciuolo – anche i fidanzati richiedono cioccolato al latte. E’ in ascesa la vendita di campane di cioccolato al latte ed anche coniglietti e gallinelle che adornano le tavole pasquali, dove si riscoprono vecchie tendenze e aumenta la richiesta del cliente di personalizzare l’uovo, non solo con le decorazioni a mano, ma anche con l’inserimento di sorprese. L’alta qualità di questi tipi di cioccolato senza distinzione fra fondente, al latte e bianco porta le uova ad un prezzo di 40 euro al kg”.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi con attenzione.
Pubblicato il 20 Aprile 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore