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Città Metropolitana: Busto e Saronno premono l’acceleratore, Castellanza resta a guardare

21 sindaci del Patto per l'Alto Milanese, compreso Caronno P., hanno firmato un appello per il riordino del nuovo ente...

Una corsia preferenziale per i comuni contigui alla Provincia di Milano che volessero da subito aderire alla Città Metropolitana, e l'obbligatorietà dell’elezione diretta del Sindaco Metropolitano.  

Sono queste, in sintesi, le richieste di emendamento  al disegno di legge sul riordino della Città Metropolitana (approvato dalla Camera, il disegno di legge dovrà ora  passare al Senato), contenute nel documento-appello (Cliccate qui per i dettagli) che i 21 sindaci del patto per l'Alto Milanese,  compresi i colleghi di Busto Arsizio, Saronno e Caronno Pertusella (tutti e tre della Provincia di Varese), hanno sottoscritto mercoledì sera nella sede legnanese della Provincia di Milano.  

Presente per il Comune di  Castellanza anche l'assessore Maurizio Frigoli che non ha però firmato l'appello indirizzato al Governo. 

«La città metropolitana deve diventare uno strumento importante per dare peso al territorio dell'Alto Milanese. Ma non solo, quella che abbiamo davanti deve essere l'occasione per ricostruire l'Alto Milanese, quello con la lettera maiuscola, insieme alla città di Busto Arsizio e a quei Comuni confinanti che di fatto fanno già parte di questo territorio». Il sindaco di Legnano Alberto Centinaio è convinto delle opportunità che potrebbero derivare dalla costituzione della città metropolitana. Come ne è convinto il consigliere provinciale della Lega Nord, Gianbattista Fratus. I due politici ne sono convinti, purchè il disegno di legge che regolamenta il nuovo ente non venga calato dall'alto. «Altrimenti, come atto ultimo di difesa del territorio – ha detto Fratus ai sindaci dell'Alto Milanese – tanto varrebbe unirci e costituire una provincia nostra. L'Alto Milanese, insieme al magentino e all'abbiatense potrebbero farlo ma non avrebbe senso, considerato che il Governo sta andando proprio nella direzione di abolire le province. Ecco perchè siamo qui a chiedere con forza che la nuova città metropolitana non sia solo milanocentrica ma che tenga conto dei vari territori che devono avere una loro rappresentanza».   

Da qui la stesura del documento-appello firmato dai sindaci, nonostante – è stato ribadito più volte nel corso della serata – siano poche le speranze che il Senato (per ora la legge è passata alla Camera) accetti gli emendamenti presentati dai primi cittadini.

«Il nostro territorio non può diventare la periferia dell'impero», ha ribadito Centinaio sostenuto nelle sue richieste dal collega di Busto Arsizio, Gigi Farioli, uno dei primi firmatari del documento presentato mercoledì sera dal sindaco di Legnano e dal consigliere Fratus: «Dopo un lungo e partecipato dibattito – ha ricordato Farioli – il consiglio comunale di Busto Arsizio ha approvato una delibera relativa all'ingresso nella città metropolitana. L'Unità dell'Alto Milanese è un patrimonio da tutelare ma per farlo oggi serve modificare la legge Del Rio. Per questo sottoscrivo a pieno il documento che mi è stato sottoposto. Come giunta abbiamo inoltre nominato un assessore che si occuperà di città metropolitana insieme al sottoscritto e a un dirigente». 

All'incontro era presente anche l'assessore Maurizio Frigoli, in rappresentanza della città di Castellanza e della Valle Olona e un rappresentante del Comune  di Limbiate, Comune che vorrebbe uscire dalla Provincia di Monza e Brianza ma cha non ha sottoscrtto il documento.

Documento che in giornata è stato inviato alle massime autorità dello Stato, al Governatore della Regione Lombardia, al Sindaco di Milano e ai parlamentari eletti nelle Circoscrizioni di Milano e Varese. 

In conclusione della riunione, i sindaci hanno affrontato il problema dalle opportunità che Expo 2015 offrirà al territorio e hanno concordato sulla necessità di intensificare il confronto per concretizzare iniziative comuni.

A tale proposito segnaliamo che anchel'assessore l'Assessore Provinciale De Angelis ha espresso delle criticità sul disegno di legge Del Rio: tra queste la non rappresentitività del Sindaco metropolitano; lo scarso peso decisionale dei comuni minori; l'aumento delle città metropolitane che da 10 potrebbero diventare 21; la poca chiarezza in merito alle funzioni del nuovo ente; la possibile compresenza sullo stesso ente della città metropolitana e della Provincia e, infine, i dubbi relativi ai risparmi.

valeria arini

 

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Gennaio 2014
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