L'atmosfera che si respira in questi giorni in casa Maleco Nerviano, compagine che tra il prossimo 2 ottobre sarà al via del prossimo campionato di serie C1 (esordio alle 18 contro Milano 3), è quella tipica del dopo-rivoluzione. Intimamente ognuno dei dirigenti, Francesco Pompa, general manager del club neroverde in testa, sa di aver fatto la cosa giusta. Sa che la “cosa” andava fatta. Sa che era arrivato il momento di cambiare rotta e, come capita in tutte le rivoluzioni, abbattere qualche “monumento”. Ma Pompa sa, ne è consapevole, che i cambiamenti importanti lasciano sempre spazio a dubbi. Perplessità.

«Perplessità, dubbi, in due parole stati d'animo del tutto legittimi – dice Pompa, nella foto ripresa da ilpuntonotizie.it -. Del resto succede sempre così nelle stagioni che si aprono all'insegna di grandi mutamenti o, come avete detto voi, di “rivoluzioni”. E, in fondo, quella che ci siamo lasciati alle spalle durante l'estate se non è una rivoluzione, le somiglia molto. Infatti, dopo anni di sostanziale stabilità contrassegnati da una struttura tecnica consolidata, abbiamo cambiato quasi tutto nell'organico, nell'organizzazione e, infine, nella mentalità o, diciamo così, nelle linee-guida. Aspetti importanti che sicuramente caratterizzeranno la nostra attività futura».

Tre punti che meritano di essere approfonditi…

«Per quanto riguarda l'organico abbiamo confermato solo il giovanissimo Andrea Croci e Gianluca Bandera, che a soli 27 anni diventa il veterano del gruppo. Accanto a loro, in assoluto e totale accordo con coach Marco Morganti, abbiamo ringiovanito il gruppo scegliendo giocatori più “freschi” , vogliosi di affermazione, visibilità, spazio, responsabilità. Per quanto riguarda l'organizzazione abbiamo puntato più in alto e sotto il profilo strettamente operativo siamo passati a quattro allenamenti alla settimana, alzato la qualità dello staff tecnico, dirigenziale (di spicco in questo senso il coinvolgimento dell'ex-Presidente del CRL Enrico Ragnolini ndr) e medico. In ragione di tutto ciò abbiamo chiesto ampia disponibilità ai giocatori per ulteriori sedute supplementari specifiche. Infine, per quanto attiene la mentalità, l'intenzione è quella di chiudere definitivamente con un certo di tipo di pallacanestro fatta in maniera dopo-lavoristica. Ci siamo dati un taglio più professionistico con una scelta che comporterà un atteggiamento diverso anche per noi dirigenti. In buona sostanza vorremmo fare le cose meglio, mettendo sul basket una concentrazione che andrà ben oltre le due ore di allenamento quotidiano».

Primi effetti di questo cambio epocale?

«La squadra agli ordini di coach Morganti ha ricominciato la preparazione da circa un mese e, con tutte le premesse sopra descritte, si sta muovendo con un'intensità e una partecipazione mai viste prima. Il nuovo percorso è dunque più che soddisfacente e, non a caso, i primi responsi offerti dal parquet sono stati più che positivi. Tuttavia, la parola d'ordine in questo periodo è volare basso perchè sappiamo benissimo che lavorare con i giovani regala entusiasmo a vette altissime, ma espone a cadute altrettanto fragorose. Di fatto siamo in netta crescita, ma il prossimo campionato di C1 si annuncia di livello tecnico e fisico molto elevato e, sulla carta, ci sono almeno cinque-sei squadre con credenziali migliori della nostra. Però, siamo sicuri che la vitalità, le idee e l'eccellente lavoro in palestra svolto da coach Marco Morganti ci aiuteranno a superare qualsiasi forma d'impasse e indirizzeranno un gruppo molto futuribile verso quei miglioramenti che rappresentano l'obiettivo imprescindibile per il 2016-2017. E – chiosa Pompa -, tutti sanno che miglioramenti e risultati di solito vanno a braccetto…».

Massimo Turconi