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“Teddy Bear Toos”, 1.089 pupazzi lanciati in campo

Raccolti 13 sacchi di peluches che verranno regalati a bimbi bisognosi e alle istituzioni che li assistono - Biancorossi in cattedra al Liceo e mercoledì 17 amichevole con Varese...

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BASKET LEGNANO: AL LICEO GALILEO GALILEI DICEMBRE 2014 4 di 18

Sono stati 1.089 i pupazzi raccolti dal Legnano Basket dopo il "Teddy Bear Toos" di domenica scorsa. Un risultato assolutamente positivo e che conferma la validità dell'iniziativa  a carattere benefico. Adesso, per la società biancorossa, il compito di omaggiare i bimbi legnanesi e le istituzioni che li ospitano, scelti tra quelli più bisognosi.

Nel video di Luigi Frigo, i due "lanci" in Canegrate – Usmate (A3 femminile) e Legnano – Recanati (A2 Silver maschile).

Domani, mercoledì 17 dicembre, nuova amichevole di lusso contro Varese. Appuntamento al PalaParma di Legnano, alle 17.30.

Lunedì, invece, altra bella mattinata nelle scuole per la società e le squadre ospiti del Liceo Galileo Galilei di Legnano. In cattedra l'intero staff della prima squadra con il presidente Tajana, il GM Basilico e coach Ferrari, con tutti giocatori presenti in prima fila e chiamati ad alcuni interventi durante la mattinata. Aula magna gremita con oltre 200 ragazzi che hanno ascoltato le parole dei nostri giocatori e dirigenti. Di seguito il servizio di Jacopo Bogo.


Lunedì mattina il liceo Galilei si è colorato di bianco rosso, all' ultima ora gli studenti, si sono affollati nell'aula magna del liceo per la presentazione della squadra della Legnano Basket Knights: non solo una lezione di pallacanestro ma anche di vita.

Il saluto iniziale a tutti i ragazzi è stato dato dalla vicepreside Ornella Ferrario, che ha accettato la proposta di portare il basket dentro la scuola anche grazie al desiderio dei professori di educazione fisica: Collini, Mischis e Quattro; quest'ultimo, fu insegnante, al Galilei, dell'attuale presidente dei Knights: Marco Tajana.

Inferiori a nessuno. Questo è il concetto che Tajana ha voluto sottolineare togliendosi un sassolino dalla scarpa, in seguito ad un breve excursus sulla storia della pallacanestro legnanese: ''Non siamo dei dilettanti, come possono pensare nelle serie maggiori per il cambiamento del regolamento. Quest'anno partecipiamo al campionato di A2 Silver, il secondo livello dilettantistico prima della Serie A, a cui partecipano 16 squadre provenienti da tutta Italia, delle quali le prime 4 accederanno ai play -off con il sogno di approdare in massima serie.''

Una società sportiva è un'azienda. In seguito Tajana non si è limitato ad elencare le conquiste dei Knights, ma ha analizzato le problematiche del basket italiano: ''Lo sport è strategia. L'aspetto economico non è un problema urgente quanto l'assenza di programmazione nelle società di basket determinata dalla mancanza di manager sportivi professionisti, sostituiti da 'dilettanti allo sbaraglio'. Altra qualità strategica: la conoscenza delle lingue, importante per tessere relazioni internazionali che portino ad un miglioramento della pallacanestro italiana. Come Legnano Basket abbiamo più di 400 ragazzi che giocano sui nostri campi, dal micro-basket all'under 19, impegnando 24 allenatori. E insieme alle altre 220 squadre della LNP investiamo più di 60 milioni''. Dati che fanno intuire la complessità della gestione di una società ma che la macchina dei 'Cavalieri' è un'eccezione dell'Alto Milanese.

Attivi anche nel sociale. Il presidente ha tenuto a ricordare che la Legnano Basket è presente anche in iniziative sociali sul territorio:'' Attraverso contributi economici al reparto pediatria, alla casa per i poveri di Legnano e alla Castoro Sport ( società sportiva per ragazzi diversamente abili). Inoltre, contribuendo con la Famiglia Legnanese, offriamo borse di studio ai 2 migliori atleti per ogni categoria aiutandoli a conciliare l'attività scolastica con quella sportiva.''

Al termine dell' intervento Tajana ha passato la parola al coach della prima squadra: Mattia Ferrari, alla guida del team da 2 anni, con cui ha conquistato la promozione in serie A2 Silver a giugno di quest'anno, e ora al 6° posto in classifica generale, dopo la vittoria contro Recanati.

Sacrificio e attenzione, i segreti del successo. Più incentrato sulle motivazioni personali dei ragazzi il discorso del coach milanese:''Ci sono due cose difficili nell'adolescenza: scegliere una strada per il futuro e accettare i sacrifici per portarla avanti. Nello sport come in classe l'attenzione è fondamentale per raggiungere i propri obbiettivi. Ed è questo che chiedo ai miei giocatori ogni giorno. Attraverso lo sport ci si mette alla prova e si impara sopportando la pressione delle sconfitte, per questo i ragazzi che praticano sport sono avvantaggiati a mantenere la concentrazione nelle difficoltà e a superarle al meglio.
Lo spirito di squadra è cruciale in queste occasioni: i gruppi non funzionano perché ci sono i soldi ma in quanto esiste una catena umana, in cui ogni giocatore mette da parte il proprio 'io' e gioca per la vittoria del gruppo.''

Per continuare nell' approfondimento delle dinamiche di squadra ha parlato anche Fabio Di Bella, il piacentino ha giocato nella nazionale e in serie A, ed è stato l'acquisto di spessore dell'estate legnanese. Un ragazzo a cui ''nessuno ha mai regalato nulla'' come ricorda coach Ferrari prima di cedergli parola.

L'esperienza del campione. Lo sport di squadra è una grande occasione di scambio culturale '' nella mia carriera cestistica ho giocato con persone di tutte le nazionalità e mi sono mosso molto lungo la penisola per seguire il mio sogno, quindi penso che la vera famiglia per un giocatore sia lo spogliatoio, ovviamente ci possono essere difficoltà nell'accettare gli altri, ma sicuramente il valore aggiunto per la crescita del gruppo è il giudizio settimanale della partita. La figura del capitano (per il Legnano, Federico Maiocco) è determinante per la coesione della squadra.''

Alla fine della presentazione, durata solo un'ora, è giunto il turno dei più attesi dalla folla di studenti : John Merchant III e Ousman Krubally, i due giocatori d'oltreoceano che non solo hanno fatto fare il salto di qualità in visibilità ai Knights ma sanno fare la differenza anche in campo.

Work hard: i sogni diventano realtà. Sono stati i colpi da copertina del mercato estivo, se i più maliziosi supponevano che erano solo una strategia di mercato per vendere più magliette sono stati smentiti sul campo dai due americani. Krubally, 26enne di Atlanta, il più disinvolto ed esperto: subito dopo l'università ha cercato fortuna in Europa giocando per due anni in Inghilterra, poi in Olanda e l'anno scorso in Slovenia: ''Tutti possono diventare quello che sognano lavorando sodo. In ogni momento dò il 110% non solo perché amo il mio lavoro ma per il rispetto che ho verso di esso. E la scuola mi ha aiutato nel portare avanti i miei sogni'' . Sulla stessa onda John Merchant, 25enne di New York, alla sua prima esperienza fuori dalla sua città ma deciso a realizzare i suoi obbiettivi ''per distinguermi nella mia comunità''.
Entrambi gli atleti della società biancorossa hanno quindi sottolineato il valore dello sport di squadra, utile per affrontare gli insuccessi della vita: ''di fronte a cui avrete due scelte: o demoralizzarvi oppure cogliere l’occasione per migliorare''. In questo senso, ''lo sport insegna come affrontare la vita, certe volte va bene e altre volte va male''.

Una lezione che ha toccato più aspetti della società dal punto di vista manageriale a quello della sinergia tra sport e scuola, ma che ha messo l'accento anche sui problemi dello sport italiano, privo di lungimiranza, più umana che economica. Un'ora diversa che dimostra che la scuola offre opportunità di crescita anche al di fuori delle classi.

Alla presentazione erano presenti altri giocatori: Nicolò Petrucci, Giovanni Penserini, il capitano Federico Maiocco, Marco Arrigoni, Andrea Locci, e il general manager Maurizio Basilico. Dopo essersi intrattenuti con gli studenti per le foto e gli autografi, il presidente ha invitato tutti alla partita pre- natalizia di domenica 21, alle 18, contro Tortona.

Jacopo Bogo

Galleria fotografica di Luigi Frigo

Redazione
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Pubblicato il 16 Dicembre 2014
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