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Soragni torna sul baratto amministrativo

Il consigliere di minoranza torna sull'argomento con alcuni dubbi sull'interpretazione delle regole...

Riceviamo e pubblichiamo alcuni dubbi del consigliere di minoranza Angelo Soragni (Lega Nord) sul baratto amministrativo, approvato nel consiglio comunale di dicembre.


All'inizio dell'anno 2016 i comuni che hanno aderito al baratto amministrativo erano poco più di 100 su 8003 comuni italiani.

Cos'è il baratto amministrativo? È una pratica collaborativa prevista dal decreto sblocca Italia del 2014 per il recupero di tasse e multe non pagate dai cittadini, nei confronti delle amministrazioni comunali. È una opportunità per chi si trova in transitorie difficoltà economiche, e ha la funzione di riconoscere uno sconto sui tributi comunali, come TASI, IMU, TARSU, TARES, TARI, multe per violazioni del codice della strada, a fronte di una prestazione lavorativa a favore della comunità.

Quali sono i lavori che i cittadini possono svolgere per il loro comune? Pulizia dei parchi, pulizia delle strade e delle piazze del paese, pulizia delle pareti degli edifici pubblici, piccola manutenzione, recupero e riuso di aree e beni immobili inutilizzati ecc.

Anche a Castellanza nell'ultimo consiglio comunale del Dicembre 2016, è stato deliberato il regolamento sul baratto amministrativo con durata sperimentale di un anno eventualmente rinnovabile.

Secondo quanto deliberato, con l'astensione delle minoranze, potranno accedere al bando i cittadini con un reddito ISEE non superiore a 10.000 euro. Il debito annuale non deve essere inferiore ai 1500 euro e non superiore ai 12.000 euro.

Alcuni dubbi sull'efficacia del bando però rimangono, soprattutto sembra complesso poter avere l'esatto quadro cui ammonta l'insoluto. A oggi non sono stati divulgati i dati circa l'ammontare complessivo dei debiti che i cittadini di Castellanza hanno contratto nei confronti dell’amministrazione.

A titolo esemplificativo, e prendendo a riferimento i valori dell'anno 2015, il debito che riguarda le sanzioni per infrazione del codice della strada ammonterebbe a 350.000,00 Euro per un totale di circa 5000 verbali emessi.

Di queste multe, quanti soldi sono stati realmente incassati dal municipio e quanto potrebbe essere recuperato attraverso il baratto amministrativo?

Il regolamento del baratto amministrativo, così come concepito, escluderebbe completamente il debito compreso tra i 100 a 1500 euro generando una disparità di trattamento. In questo modo verrebbe esclusa dalla procedura un’ampia fascia di popolazione che seppur morosa di poche centinaia di euro non è in grado di saldare il debito perché indigente o troppo giovane per avere un lavoro.

Ed è proprio per la categoria dei giovani che il baratto amministrativo, nel caso delle infrazioni al codice stradale, dovrebbe ambire non solo al recupero del credito ma anche a svolgere una funzione educativa, sgravando della spesa la famiglia.

Una seconda questione da non sottovalutare è legata alle modalità e ai tempi stabiliti per ripianare il debito.

Il regolamento è della durata sperimentale di un anno quindi i cittadini avrebbero un anno di tempo per poter saldare il dovuto attraverso lo scambio di lavoro.

Da regolamento viene riconosciuto un valore di 8 euro per ogni ora di prestazione: è evidente che per ripianare un debito di valore massimo (dodicimila euro) il cittadino dovrebbe dedicare quasi un intero anno di lavoro a tempo pieno. 

C’è da chiedersi come possa pensare di sostentarsi se l’intera capacità lavorativa di un anno viene impegnata per saldare il debito, l’alternativa è che un debito di elevata entità non possa essere ripianato attraverso questo scambio.

Insomma questo baratto amministrativo presenta molti dubbi sull'interpretazione delle regole, e dà l'impressione di essere una legge fatta più per l'immagine che per la sostanza.

Per tutte queste ragioni penso che questo regolamento sia stato stilato troppo in fretta, senza tenere conto di molti aspetti. Violando anche il principio secondo il quale i cittadini sono tutti uguali davanti alle istituzioni, e pertanto tutti dovrebbero poter partecipare al bando, indipendentemente dal reddito.

L’Amministrazione, contrariamente al motto ''PARTECIPIAMO'' si mostra poco partecipativa escludendo dalle scelte i consiglieri comunali di minoranza che pure rappresentano malgrado tutto, il maggior numero dei cittadini castellanzesi

La mia proposta è quella di rivedere il baratto amministrativo mediante un tavolo di lavoro più approfondito, in quanto il tema ha dei buoni principi ma purtroppo accontenta pochi e scontenta molti cittadini

Angelo Soragni, Consigliere di minoranza – Comune di Castellanza

Redazione
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Pubblicato il 16 Gennaio 2017
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