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Luciano Landoni presenta “il coraggio del fare 2.0… e oltre”

L'autore ha presentato il suo ultimo libro alla biblioteca di Castellanza....

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa relativo alla presentazione del libro "Il coraggio del fare 2.0 … e oltre" di Luciano Landoni.


La capacità di fare bene cose belle, attraverso la genialità e l’inventiva di chi è abituato a confrontarsi sui mercati internazionali senza alcun timore reverenziale nei confronti di una concorrenza agguerrita e sempre più numerosa.

I “capitani coraggiosi” e  i loro “equipaggi” rappresentano a pieno titolo il “capitale umano” che permette alle piccole e medie industrie italiane di primeggiare nel mondo.

Innovazione di processo e di prodotto sono estremamente importanti, ma il vero e autentico “valore aggiunto”, da cui può (ri)partire il “nuovo rinascimento industriale italiano”, è costituito dalle persone.

Sono questi, in sintesi, i messaggi lanciati nel corso della presentazione del libro “Il coraggio del fare 2.0 … e oltre – Esempi di aziende sorprendenti” del giornalista Luciano Landoni da parte dello stesso autore e dell’imprenditore Gian Angelo Mainini, past president di Confindustria Alto Milanese, durante l’incontro con il pubblico avvenuto nella sala conferenze della biblioteca civica di Castellanza alla presenza, fra gli altri, dell’assessore alla cultura Fabrizio Giachi.

“Gli imprenditori che ho intervistato – ha precisato Luciano Landoni -, con i loro collaboratori, dimostrano quotidianamente il grande valore della ‘cultura della proposta’ e la loro principale forza sta nella capacità di lavorare, progettare, inventare soluzioni nuove. La concretezza del fare, rispetto alla fumosità del parlare fine a se stesso. Una straordinaria adattabilità alle condizioni del mercato abbinata alla valorizzazione dell’esperienza professionale. Le aziende italiane – ha aggiunto il giornalista – è come se fossero dei laboratori all’interno dei quali l’innovazione esperienziale viene riaffermata giorno dopo giorno”.

“Il confronto costante con le sollecitazioni del mercato e anche con le difficoltà di una sistema Paese particolarmente caotico, quale è quello italiano, – ha osservato Gian Angelo Mainini, sollecitato dalla giornalista Lucia Landoni che ha moderato l’incontro – hanno affinato delle capacità di risposta da parte delle nostre imprese manifatturiere, in particolare quelle del territorio, efficienti ed efficaci. Se così non fosse non si spiegherebbero i successi del ‘made in Italy’ a livello internazionale”.

Gli “esempi sorprendenti” descritti da Landoni nelle pagine de “Il coraggio del fare 2.0 … e oltre” evidenziano, con l’immediatezza e la chiarezza tipiche delle testimonianze dirette raccolte sul campo, cosa significhi fare impresa oggi in Italia.

I numerosi imprenditori presenti all’incontro, insieme con i dirigenti scolastici che sono intervenuti, hanno a loro volta sottolineato difficoltà e opportunità del momento particolare che il “sistema Italia” sta vivendo, in bilico fra la necessità di cambiare veramente e rapidamente registro e le resistenze poste in essere dalla “maledizione del Gattopardo” (tutto cambia e tutto rimane sempre uguale).

“Numerosi imprenditori – ha detto Luciano Landoni – mi hanno detto che la loro capacità di adattamento non deve diventare un comodo alibi per la classe politica che ha il compito e il dovere di permettere al sistema produttivo di poter fare al meglio il proprio lavoro in un contesto almeno non ostile alla cultura industriale. C’è una disperata richiesta – ha  concluso Landoni – di poter vivere e operare all’interno di un ‘Paese normale’ dove chi ha voglia di intraprendere non sia schiacciato dal peso crescente di una burocrazia infinita e dalla voracità di una fisco insaziabile”.

Redazione
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Pubblicato il 09 Ottobre 2015
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