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Deportati Tosi: «Inutile una memoria fredda»

Durante il 73esimo anniversario l'auspicio che la fabbrica rimanga sul territorio... Il ricordo del presidente Anpi davanti ai cippi dei partigiani

"Ricordare il 73esimo anniversario della deportazione non è solo un doveroso omaggio nei confronti degli operai Tosi, ma deve essere anche uno stimolo per restituire vitalità a questa fabbrica e al territorio": questo l'intervento del sindaco di Legnano, Alberto Centinaio, alla manifestazione in memoria dei deportati dell'industria nei lager tedeschi, prelevati durante uno sciopero nel 1944.

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Nel suo discorso, Diego Colombo della Rsu ha sottolineato che gli 8 lavoratori deportati erano persone normali, come tutti noi, che hanno però avuto il coraggio di mettere in campo il loro diritto di vivere liberi. «E' da loro che dobbiamo prendere esempio, anche oggi che la situazione della Tosi è delicata: Presezzi, l'attuale proprietà, deve decidere se trasferirsi o lasciare qui la produzione; ma, nonostante la preoccupazione, noi siamo convinti che ci sia prospettiva, e che la fabbrica possa dire ancora qualcosa. Lo dimostrano le 8 commesse di macchine di quest'anno, in cui abbiamo chiuso con un attivo di circa un milione e mezzo di euro: il lavoro c'è».

Il 24 gennaio ci sarà un altro appuntamento al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) per capire la posizione del governo, il cui aiuto è stato sollecitato anche da Centinaio (Qui il discorso integrale): «Legnano non può accettare passivamente che la Tosi abbandoni la città: la mia amministrazione ha fatto e farà quanto in suo potere per scongiurarne il trasferimento. Quello che bisogna capire è che garantire un futuro all'azienda è un interesse nazionale, perché è un punto strategico. Il governo ha fatto delle promesse, e ora devono essere mantenute».

Emozionanti i pensieri letti dagli alunni della scuola Dante di Legnano, che hanno posto l'attenzione soprattutto sul valore della storia, sottolineando le conquiste fatte per garantire la loro libertà di oggi.

Infine, il contributo di don Virginio Colmegna, oratore ufficiale dell'evento, che ha puntanto sul valore della memoria e della solidarietà: «Il nostro rischio è l'indifferenza: non riusciamo più ad indignarci, e corriamo il pericolo che la solidarietà si riduca all'egoismo. Inutile poi una memoria fredda, che non coinvolga i sentimenti».

Federica Kulka

Immagini di Luigi Frigo

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Gennaio 2017
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