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L’altro terremoto: ricostruire, ma sopratutto ripartire

E 'il motto lanciato in città dal sindaco di Amandola, perchè "solo la ripresa economica può ridare una speranza di futuro al territorio"... 

Nel video in copertina, l'intervento del sindaco di Amandola al Welcome Hotel

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Dopo la visita dell'arcivescovo di Camerino – San Severino, mons. Francesco Brugnaro, settimana scorsa, Legnano ma non solo, venerdì 16 e sabato 17,  ha riaperto le sue porte (e il cuore) ad un'altra delegazione di cittadini colpiti dal terremoto, proveniente da Amandola nelle Marche.

Ricostruire, sicuramente, ma soprattutto ripartire. E' stato questo lo slogan, ma forse sarebbe meglio dire l'appello che questa gente ha lanciato in ogni incontro avvenuto nei due giorni di permanenza in città, dove tante realtà legnanesi hanno voluto portare solidarietà e amicizia.

Con "ambasciatrice" locale Mabi Capocasa, vicepresidente della Casa del Volontariato e con radici native proprio della cittadina marchigiana, il sindaco Adolfo Marinangeli, accompagnato da Giorgio Tassi presidente del Museo del Paesaggio di Amadola e dalla dr.ssa Lorenza Natali dirigente della CCIAA di Macerata, ha mostrato chiaramente l'amore per una terra ricca di cultura, di un vasto patrimonio artistico, di una produzione agricola di assoluta eccellenza. Nelle parole del sindaco, anche la preoccupazione per il futuro. Da qui la necessità di ricostruire quanto devastato dal sisma, ma soprattutto di ripartire con la quotidianità, con il lavoro, con l'accoglienza di quanti hanno sempre apprezzato conoscere il territorio.

"La vostra città, ma tutto il Legnanese – ha commentato Marinangeli, nella foto accanto al sindaco Centinaio – ha un cuore grande. Avete sindaci che esprimono un sentimento di solidarietà vero e sincero. Incontrarli anche fuori dalle loro sedi istituzionali, come è avvenuto venerdì sera al Welcome Hotel e sabato mattina in Famiglia Legnanese, significa che nutrono un grande rispetto verso il prossimo e non è da tutti. La nostra necessità non è solo ricostruire là dove sono caduti i mattoni, ma soprattutto ridare respiro al tessuto economico. E dobbiamo fare in fretta, per far ritornare la nostra gente oggi evacuata lungo le coste. Non devono disinnamorarsi della loro montagna. Dobbiamo riaprìre l'ospedale che serviva 20mila abitanti. Unico ospedale della zona. Il più vicino è a 60 chilometri, oltre un'ora di viaggio, al di là del limite della vita in caso di emergenza".      

Il Legnanese, come abbiamo già avuto modo di pubblicare, ha raccolto fondi per oltre 45mila euro. Verranno destinati a un'opera pubblica, che sarà scelta dagli amministratori locali.  

Oltre ai sindaci del territorio incontrati nella sala consiliare di Palazzo Malinverni, la delegazione marchigiana ha avuto modo di dialogare con Gianfranco Bononi e i soci della Famiglia Legnanese, il mondo del Palio, Salvatore Forte presidente della Fondazione Ticino Olona, Giuseppe Scarpa presidente della Confindustria Alto Milanese, Norberto Albertalli presidente della Fondazione degli Ospedali, la Croce Rossa di Legnano, la Protezione civile e, naturalmente, la Casa del Volontariato.

Particolarmente apprezzata l'ospitalità della famiglia Calini, titolare del Welcome Hotel, dove venerdì sera, i presenti all'incontro hanno potuto assaggiare diversi e apprezzati prodotti tipici dei Monti Sibillini.

Per la galleria fotografica dell'evento al Welcome Hotel, a cura di Antonio Emanuele, clicca qui 

A fondo pagina le immagini dell'incontro in Famiglia Legnanese, a cura di Luigi Frigo

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Dicembre 2016
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