Riceviamo e pubblichiamo il racconto di Yoko Takada Santoro, la cittadina adottiva di Cerro Maggiore, di religione buddista, in occasione dell'incontro con il Dalai Lama, intervenuto alla Fiera di Rho. Una testimonianza di fede e di serenità che accogliamo con assoluto piacere.

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Venerdì il 21 ottobre Tibet culture house ha organizzato Dalai Lama presso a fiera Rho.
Mie allieve di canto Lina e Nelli mi hanno invitato per questo l'incontro con Dalai Lama.
Siccome sono buddista, sono cresciuta seguendo tanti insegnamenti del Dalai Lama.
Quindi per me e' stato un sogno sentirlo direttamente.
Quindi ho detto subito di sì!
Ma col tempo, lavorando nei festival dell'oriente, il settore tibetano ci sono i miei amici.
Quindi ho detto, perché non andiamo insieme per l'incontro di Dalai Lama?
Allora signor Tam mi ha detto che io sono organizzatore di questo evento, quindi ti faccio conoscere Dalai Lama, porterai il piccolo dono e la lettera e vieni vestita kimono tradizionale giapponese.
Infatti ci sono andata vestita kimono quel giorno.
Grazie a signor Tam, ho potuto stare Dalai Lama molto vicino, e mi hanno scelto per chiedere una domanda direttamente a lui. Alla fine, non ho potuto fare una domanda ma ho potuto lasciare una lettera da me e una lettera da mio padre e una foto con mio Padere ed io che quando fatto il corso spirituale (senza capelli).
L'incontro emozionante e mi ha dato l'indicazione come si fa affrontare la vita, felicemente.

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Dear Dalai Lama, today is like a dream for me to meet you. My father is a Buddhist Priest and m educated my sisters and I to follow the teachings of Buddha. So I know about you, and your amazing beautiful words. My birth town, Amakusa, is very famous for Martili Christianity, and we accept both the Christian and Buddhist faiths.

In my home in Italy, I am married to an Italian Christian, but although I am a Buddhist and my children are Christian, our respect for each other is just like in Amakusa!

One day, if you are able to, please come to my hometown and pray with me for peace.  

Thank you, 

Yoko Takada