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Da 27 a 150: in 7 anni sempre più persone in emergenza abitativa

Cielo e Terra affitta da privati i locali che poi assegna a chi ne ha bisogno...

Nel 2009 erano 27, oggi le persone in emergenza abitativa accolte dall'associazione Cielo e Terra in convenzione con il Comune di legnano, sono salite a 150. Un dato che mostra quanto sia in crescita il disagio economico e sociale in città, dove gli sfratti sono all'ordine del giorno. 

Gli alloggi di Housing Sociale, dove un appartamento viene condiviso da più famiglie in stanze singole, sono nati proprio per dare un tetto temporaneo a chi l'ha perso all'improvviso, vuoi per la perdita del lavoro o per problematiche familiari. Cielo e Terra affitta da privati i locali che poi assegna, in base alle indicazioni dei servizi sociali comunali, alle persone che ne hanno bisogno. Ogni nucleo dovrebbe pagare un contributo mensile di 250 euro che viene accantonato e messo a disposizione nel momento in cui riesce a trovare una locazione in via autonoma. «Purtroppo quasi tutti – spiega Luca Zocchi, responsabile di Cielo e Terra – non riescono a pagare e soprattutto a trovare un alloggio più stabile. Queste dovrebbero essere situazioni temporanee ma tendono a persistere». Il Comune versa all'associazione dagli 800 ai 1000 euro al mese per nucleo familiare, con i quali vengono retribuiti i 10 educatori professionali, che seguono gli utenti del servizio dal punto di vista finanziario ed educativo, ma anche sostenute le spese di affitti e utenze. Una soluzione, questa, più vantaggiosa rispetto ad un una sistemazione in albergo o in comunità. 

Chi si presenta singolarmente è per lo più italiano e si rivolge ai servizi sociali perchè in difficoltà dopo una separazione (uomini) o perchè vittima di violenza (donne). Diverso è per i nuclei familiari, per il 70% stranieri di differenti nazionalità: «Per gli italiani è più facile tracciare la  storia patrimoniale e fiscale – spiega Luca Zocchi, responsabile di Cielo e Terrae spesso vengono affidati a parenti, per gli stranieri non è così. In alcuni casi il disagio è reale, ma con la crisi sono anche aumentati i furbi che aspirano ad una casa di edilizia popolare, il cui numero non soddisfa tutte le richieste». 

Un sistema che mira quindi a gestire un'emergenza ma che stenta a dare reali ed adeguate risposte a chi si trova in estrema difficoltà. Tra i casi segnalati anche quello di via Cadorna, dove vivono più famiglie all'interno degli appartamenti in affitto e che lamentano diversi disservizi tra cui la mancanza di acqua calda, le infiltrazioni e l'ascensore poco funzionante. Leggi qui il servizio.

Valeria Arini – Manuela Zoni

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Settembre 2016
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