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Profughi: “Sede Cadorna sospesa in attesa di un piano sovra-comunale”

Questo il risultato dell'incontro tra prefetto e Comuni - Dovrebbero arrivare in 300...

«Il Prefetto Alessandro Marangoni si è reso disponibile a sospendere ogni decisione in merito alla soluzione della caserma Cadorna di Legnano, presa in considerazione per far fronte al massiccio arrivo in Italia di profughi, fino a quando i Comuni della zona non avranno elaborato un adeguato progetto alternativo». Questo il risultato dell'incontro che si è svolto la mattina di oggi, 2 maggio, tra il prefetto di Milano Alessandro Marangoni e una rappresentanza degli 11 Comuni che costituiscono il Piano di Zona del Legnanese. Il numero preventivato di profughi che dovrebbe arrivare sul territorio dovrebbe aggirarsi sulle 300 persone. 

L’incontro era stato sollecitato dai Sindaci a seguito delle notizie di stampa che davano per certo l’arrivo di un numero non quantificato di profughi nella ex caserma Cadorna di Legnano adattata a centro di prima accoglienza. 

In una lettera inviata al Prefetto avevano manifestato la loro ferma contrarietà a tale ipotesi in quanto avrebbe un pesante impatto sul territorio vanificando il clima di corresponsabilità e condivisione che ha caratterizzato finora il lavoro fatto dalle Amministrazioni comunali locali e dalle associazioni di volontariato. «Confermiamo la nostra disponibilità a farci carico del problema del’accoglienza – avevano scritto – sempre però nell’ambito della progettualità in corso». Concetti ribaditi con forza nel corsodell’incontro.

Il Prefetto Marangoni ha confermato «che l’ipotesi della ex caserma Cadorna di Legnano è tra le soluzioni prese in considerazione per far fronte al massiccio arrivo in Italia di profughi. Il numero preventivato dovrebbe aggirarsi sulle 300 persone» ma – fa sapere il Comune di Legnano in un comunicato stampa «ha tuttavia apprezzato i contenuti della lettera firmata dagli 11 Sindaci del Piano di Zona rilanciando con una proposta di dare continuità al progetto di accoglienza in atto mediante una distribuzione graduale tra i Comuni del territorio quale valida alternativa ad una concentrazione di profughi in un centro di grandi dimensioni nel solo Comune di Legnano». 

Il prefetto ha inoltre comunicato «l’imminente avvio di una trattativa con ANCI Lombardia per arrivare ad una più equa suddivisione dei profughi tra tutti i Comuni della regione». Quindi si è reso perciò disponibile a «sospendere ogni decisione in tal senso fino a quando i Comuni della zona non avranno elaborato un adeguato progetto alternativo. Nel caso in cui dovesse prendere corpo una simile ipotesi si è impegnato a non dare seguito all’ipotesi di utilizzo della caserma Cadorna». 

I Sindaci faranno ora «le loro autonome valutazioni e si riuniranno nei prossimi giorni in previsione di un nuovo incontro con il Prefetto che è già stato fissato per il prossimo 17 maggio».

«La situazione – commenta il sindaco di Legnano, Alberto Centinaio – è ancora fluida e aperta ad entrambe le soluzioni. Legnano, evidentemente, non può che auspicare che i Comuni vicini recepiscano positivamente l’invito del Prefetto e non sia chiamata da sola a subire le decisioni della Prefettura. Sarebbe un bel segnale di corresponsabilità nel solco del lavoro iniziato quasi due anni or sono. Resta sullo sfondo la gravità di una situazione complessa qual è quella di coloro che in gran numero arrivano in Italia dopo aver abbandonato la loro terra d’origine. Il voler scaricare sui Comuni le conseguenze di questo esodo epocale è la conferma dell’assoluta insufficienza delle politiche adottate fino ad oggi dall’Europa».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Maggio 2016
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