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Nuovi poveri: «I legnanesi non chiedono carità, ma lavoro»

Così monsignor Cairati descrive lo stato di disagio che vivono numerosi cittadini...

«Non cerco carità, ma un posto di lavoro». È con queste parole che numerosi legnanesi disperati bussano alle porte delle parrocchie di Legnano.

A segnalare il forte disagio, vissuto dai cittadini senza lavoro, il prevosto della città monsignor Angelo Cairati: «Sfatiamo il mito che aiutiamo solo stranieri, non è così – precisa con forza monsignore –. Più del 50% delle persone che ci chiedono aiuto sono famiglie legnanesi in forte stato di disagio. I nuovi poveri non chiedono carità, ma con grande orgoglio spiegano di essere alla ricerca di un'occupazione. La perdita del lavoro è la nostra vera piaga sociale».

Massimo l'impegno profuso dalle comunità parrocchiali per aiutare i bisognosi. «Sono davvero tante le attività a sostegno delle famiglie in difficoltà – spiega monsignor Cairati -. Oltre alla Caritas, tutte le strutture a nostra disposizione sono impegnate per accogliere e sostenere le persone fragili. Ricordo la struttura Negri dedicata ai parenti di malati ricoverati all'Ospedale di Legnano. Poi la casa “Madonnina dei Cedri” dove ci sono 8 posti letto per gli anziani disagiati».

«L'abitazione parrocchiale del nostro Santuario ancora per un anno rimarrà occupata da  una famiglia in difficoltà – dichiara ancora il prevosto -. Non è detto che in futuro, quando si concluderà il percorso a sostegno di questo nucleo, quest'abitazione non possa essere affidata alla "Casa San Giuseppe" riattivata recentemente grazie alla volontà di numerosi parrocchiani».

Inoltre, le parrocchie di Legnano hanno aderito al progetto dedicato alla seconda accoglienza per i profughi promosso dal Comune e dai "Padri Somaschi" che gestiscono il centro profughi di via Quasimodo: «Sulla scia dell'invito di Papa Francesco abbiamo deciso di mettere a disposizione gli spazi della canonica alla "Madonnina delle Grazie" – conclude monsignore -. In quest'abitazione verranno messi a disposizione 8 posti letto per i profughi di seconda accoglienza del progetto Sprar. La nostra attenzione verso i bisogni del territorio è continua ed è nostro dovere accogliere tutti».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Febbraio 2016
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