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Cadorna, il viale della discordia

Secondo Giuseppe Marazzini (Sinistra Legnanese), con il nuovo progetto si rischia di fare "una scarpa e una ciabatta"...

Riceviamo e pubblichiamo:

La fretta non è una buona consigliera, quella di fare, o peggio, strafare in ogni modo può costare caro alla città e ai cittadini. L’apertura di credito del Governo ha fatto scattare la corsa alle opere pubbliche tout court, senza discussioni, verifiche e consigli. Il caso del viale Cadorna è l’esempio lampante di questa corsa alla quale i cittadini sono stati esclusi, nonostante i solleciti al confronto. La fretta non solo consiglia male, ma porta anche alla paranoia politica: è il caso del PD legnanese che non sa più che pesci pigliare per proteggere il proprio sindaco dalle polemiche scatenatesi in città. Promette chiarimenti, ma il progetto nella sostanza rimarrà invariato, salvo alcune migliorie in corso  d’opera già individuate dai tecnici. Nel frattempo il PD smetta di fare il galletto; farebbe bene a rileggersi quanto scritto nel programma del suo sindaco in materia di mobilità e spiegare ai cittadini perché non si è realizzato nulla di quanto promesso.

Estratto dal programma elettorale di “IO AMO LEGNANO” ­ capitolo territorio e mobilità

Il coinvolgimento dei Comuni dell'Altomilanese per indurre gli Enti interessati (la Regione, le Province di Milano e Varese, Italfer, ecc.) a definire un piano organico per la soluzione dei gravi ed impellenti problemi di mobilità, sia su strada che su ferrovia, che affliggono la città di Legnano e l'intero territorio; il piano dovrà prendere in considerazione tutti gli aspetti e valutare ogni possibile soluzione tecnica rispetto a:

– potenziamento della linea ferroviaria con un progetto alternativo a quello attuale di Italfer, che risolva sia le gravi problematiche causate ai cittadini lungo la ferrovia, sia la divisione della città ad opera della ferrovia;

– Sempione bis;

eventuale prolungamento della linea metropolitana o, in alternativa, la realizzazione di una metropolitana leggera di superficie lungo l'asse dell'attuale Sempione;

– completamento dello svincolo di Origgio Ovest, per ridurre il traffico sullo svincolo di Legnano e sul viale Toselli;

– collegamento di Legnano con la stazione di Castellanza, in modo da consentire l'accessibilità alle Ferrovie Nord e a Malpensa;

– eventuale realizzazione di una nuova fermata sulla linea delle Ferrovie Nord in località Nizzolina, dotata di adeguato parcheggio di interscambio;

ecc.

Veniamo al progetto. Il motivo dominante dell’intervento è rendere più sicuro il transito dei veicoli mediante la riduzione delle corsie, da quattro a due, separate da una barriera centrale, riducendo la velocità a 45 o 40 km/h ed inibendo le svolte a sinistra. Questo in sintesi il cuore del progetto titolato “interventi di riqualificazione stradale di un tratto dell’asse viario Toselli­Cadorna”. Il titolo del progetto è sintomatico del fatto che non c’è una visione generale delle criticità attuali e di quelle future, anche in relazione a quanto si è deciso di fare; inoltre l’intervento riguarda esclusivamente la mobilità privata tralasciando quella pubblica e tralasciando le problematiche del pendolarismo. Chi risiede o svolge attività in corrispondenza dell’asse viario Toselli­Cadorna soffre, secondo i dati disponibili, del più alto inquinamento atmosferico riscontrato in città e di un significativo inquinamento da rumore.

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Chi sostiene che la riduzione della velocità da 50 a 45 o 40 km/h farà diminuire l’inquinamento atmosferico e la rumorosità è un imbroglione ecologico. Sul viale Toselli-Cadorna transitano migliaia di veicoli e per ridurre l’inquinamento atmosferico, come è noto, bisogna ridurre, oltre altri inquinanti, il traffico veicolare e l’intervento proposto non va in questa direzione. Quindi l’intervento lascerà la situazione invariata, anzi si aggraverà se Legnano e Cerro Maggiore non risolveranno la strozzatura che porta all’ingresso dell’autostrada. Pur recependo che qualche miglioria va fatta (fermate autobus, ingressi piazzole attività commerciali, aree di sosta/soccorso, arredo urbano, telecamere di rilevazione incidenti), spendere 600 mila euro per non innalzare la qualità della vita dei cittadini e per lasciare pressoché invariati i problemi di sicurezza, suscita più di una perplessità. Verrebbe da dire: lasciate stare.

È evidente che l’opera non è una vera e propria riqualificazione, si tratta di una manutenzione straordinaria. Ben altro andrebbe fatto per migliorare la qualità della vita di chi vive lungo tale arteria: qualche idea c’era, a cominciare dal Toselli, poi tutto si è fermato per mancanza di fondi o per altre scelte.

Non prendendo in considerazione l’asse viario nel suo insieme, cioè a partire dalla SP12 all’ingresso dell’autostrada e viceversa e senza predisporre dei parcheggi di interscambio ai due poli della città (zona Inps e zona ex Gianazza) quali terminal di un servizio auto + pullman da e per Milano, il risultato che si otterrà sarà una scarpa e una ciabatta.

Non è più tempo di considerare il viale Toselli­-Cadorna una semplice via che attraversa Legnano, bensì un’arteria metropolitana.

Giuseppe Marazzini

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Febbraio 2016
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